Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Come riuscire a chiudere definitivamente con il passato?
Salve, vorrei esporre un mio problema relativo ad una relazione passata. Mi sono fidanzata al liceo e ho portato avanti questa relazione per 7 anni. Non è stata fin da subito una relazione molto semplice, infatti il mio ex mi ha lasciata più volte o spesso si è preso delle pause. Ovviamente ci sono stati anche dei bei momenti, ed essendo cresciuti insieme (avevamo la stessa età), vedevo lui come un punto di riferimento e lo consideravo come se fosse la mia famiglia. (Premetto che ho problemi in famiglia e di questo ne ho sempre risentito). La nostra è stata diciamo da subito una relazione a distanza perché lui ha iniziato a spostarsi per lavoro e aveva degli orari che non coincidevano quasi mai con i miei, essendosi buttato subito sul lavoro mentre io ho continuato a studiare e lavorare insieme si è creato questo divario tra di noi. Lui ha iniziato a farmi sentire inferiore perché lavorava si poteva permettere un appartamento si “occupava” per modo di dire della sua famiglia, io invece avevo si e no i soldi per togliermi i miei vizi e pagarmi gli studi, quindi una possibile convivenza lui la riteneva impossibile con me visto che ero molto indietro rispetto a lui. Inoltre aveva un forte attaccamento verso sua madre e sua sorella, per questo quando tornava a casa non avevamo neanche molti momenti nostri perché voleva sempre stare con loro, non avevamo privacy e non voleva fare quasi mai niente con me. Poi è successo ciò che più temevo, a lavoro ha rincontrato una sua vecchia compagna di scuola, che conviveva con il suo ragazzo, e alla fine ha iniziato a tradirmi con lei. Lei si è lasciata dal suo ex ragazzo e lui a sua volta ha lasciato me. Quando mi ha lasciata lo ha fatto per telefono, dopo che eravamo tornati da un viaggio, e non mi ha detto di lei ma ha incolpato me dicendomi che se era finita così era per colpa mia. Poi ha preso subito casa con lei e di me non ha voluto sapere niente di niente, come se non fossi mai esistita. Questo è diciamo il riassunto di ciò che è successo quasi due anni fa. Questo evento mi ha molto traumatizzata e ho continuato a chiedermi perché con me si fosse spesso comportato in maniera diciamo cattiva, facendo spesso commenti sul mio essere inferiore e non provando mai a venirmi incontro, ma dovevo essere sempre io a cambiare per adattarmi alla sua vita alle sue esigenze; quando ad esempio portava tutti i giorni in appartamento questa con cui mi tradiva (Io appena l’ho vista ho capito che ci stava provando con lui e l’ho messo da subito in guardia) io gli dicevo che la cosa mi stava facendo soffrire molto e lui si arrabbiava con me dicendomi che io non capivo cosa volesse dire lavorare tutto il giorno che pensavo sempre male e che certo non lo faceva per tradirmi. I discorsi bene o male erano sempre questi, negli ultimi due anni tutte le volte che provavo e impormi o dirgli che mi stava facendo soffrire lui rigirava la frittata e finiva per essere sempre colpa mia. Quando poi mi ha lasciata ho sofferto molto, ma non perché mi mancasse lui, perché forse stavo portando avanti una relazione tossica e probabilmente neanche io ero più così innamorata di lui solo che non riuscivo a mollare la presa, ma la cosa che più mi ha ferita è stata l’umiliazione che mi ha fatto provare e il pensiero che io gli ho permesso di farmi tutto questo, di tradirmi e sminuirmi. Perfino persone che ritenevo amiche mi hanno presa in giro e derisa perché mi tradiva sotto il mio naso. E da lì ho iniziato a portarmi dentro questa rabbia. Ho provato a parlarci più volte ma alla fine lui, qualche settimana dopo che mi ha lasciata, mi ha solo detto che quello che aveva fatto con lei quando stava con me non erano fatti miei, che i problemi c’erano già e quello che faceva con l’altra a me non mi riguardava in nessun modo.
Il problema però è adesso, che ho iniziato una nuova relazione con una persona assai migliore che mi ha fatto capire che relazione malsana fosse quella precedente. Non è iniziata rose fiori neanche questa, nel senso che non è accaduto il classico cliché da film che prevede il colpo di fulmine, anzi all’inizio ero molto insicura e spaventata all’idea di buttarmi in una nuova relazione, pensando che la prossima persona dovesse essere ad ogni costo completamente affine a me. Poi ho capito che la persona perfetta non esiste, nemmeno io lo sono, ma che ci sono persone che se vogliono stare con te fanno il possibile per dimostrartelo e accettano pregi e difetti. Da lì ho capito che inizialmente ero stata troppo severa con lui e che poteva nascere qualcosa di bello. Le miei amiche però pensano che stia con questo ragazzo solo per non stare da sola perché sennò non proverei ancora tutta questa rabbia nei confronti del mio ex, e inoltre mi sarei dovuta innamorare di questo ragazzo dal primo momento che l’ho visto. Io ho provato a spiegargli che non è così, ma me lo sono sentito dire così spesso che la cosa mi sta creando molto dolore. Io purtroppo all’inizio ho avuto molta paura e forse ho sfogato anche un po’ del mio dolore su questo ragazzo. Non so perché non riesco a liberarmi da questa rabbia, spesso ho anche paura che un giorno posso essere di nuovo tradita, però non voglio rovinare la relazione attuale perché sento di aver trovato una persona davvero speciale e non voglio che ne risenta della mia rabbia o del mio malumore. Perché, nonostante il tempo passato e la nuova relazione, non riesco a chiudere del tutto quella porta e togliermi questa rabbia e rancore di dosso?
Tutto questo, mi sta creando un forte stress e ho la testa piena di pensiero ossessivi, ho sofferto per molto tempo di attacchi di panico, e ho paura che possano tornare visto che sono molto ansiosa e agitata ultimamente. Vorrei non dare tutto questo peso al giudizio altrui, e lasciarmi tutto quello che è successo alle spalle...ma non ci riesco
Cara Vanessa, il problema di fondo è che lei non riesce a perdonare se stessa per essersi fatta mal-trattare dal suo ex fidanzato. Il narcisismo e l'insensibilità del suo ex non le sono mai appartenuti, per questo non è riuscita a comprendere di stare per lungo tempo in una relazione tossica e disfunzionale. Solo ora che ne è uscita riesce a realizzare quanto sia stato negativo il rapporto che ha vissuto, perchè un partner narcisista ha caratteristiche molto complesse e riesce a tessere intorno alla sua vittima una tela di ragno difficile da individuare quando si è dentro la relazione. Ecco perchè il rancore e la rabbia non riescono ad abbandonarla e tendono ad offuscare il rapporto che sta avviando col nuovo ragazzo.
Rifletta, i narcisi sono moltissimi, lei come molte altre persone ha avuto la sfortuna di imbattersi in uno di questi, persone che non sanno amare gli altri ma nemmeno se stessi; però, per contro, se incontrasse una persona con le medesime caratteristiche saprebbe riconoscerla e ciò che le è capitato potrebbe evitarlo.
Rabbia e rancore danneggiano lei che li sta provando, invece deve pensare che questa esperienza negativa, una volta superata, deve rafforzarla, non indebolirla.
Impari a non dar peso all'opinione altrui e vada incontro a questa nuova storia con realistica positività, sentendosi protagonista, vedrà che pian piano i fantasmi del passato si allontaneranno. Si faccia supportare da un terapeuta, se crede.
Le consiglio di leggere "Ho sposato un narciso" di Umberta Telfner, una specie di vademecum per le molte donne che sono incappate in questa specie di sabotatori delle relazioni, scoprirà che è in buona compagnia.
Resto a disposizione, se crede. Un caro saluto
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova