Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Indifferenza verso tutto e tutti
Sono Giuseppe e ho 23 anni, da diversi anni non riesco più a provare, o almeno credo sia così, sentimenti profondi per le persone e per ciò che mi circonda. Cercherò di spiegarmi al meglio delle mie capacità. Da tempo mi sono accorto che mentre parlo con le persone, del più e del meno, che siano cose importanti o no, una volta finita la conversazione, non nutro più interesse per quello che mi è stato detto o che ho detto io stesso, come se non avesse avuto alcuna importanza. Insomma è come se parlassi tanto per dare aria alla bocca, solo per fare quattro chiacchiere e anche se l'argomento è di una certa importanza, non mi interessa. Sento che, anche se una persona venisse uccisa davanti a me non proverei nulla, a parte il desiderio di fare qualcosa a riguardo, provo a spiegarmi meglio con un esempio. Una volta stavo percorrendo una via della mia città e ho visto un uomo accasciato al suolo, credevo fosse morto ma subito mi sono accorto che era solo ubriaco, fatto o entrambe le cose. Comunque, prendo il telefono e chiamo il 118 pensando che forse aveva solo bisogno di una mano e, mentre ero al telefono si alza e inizia a inseguirmi, barcollando e muovendosi a zig zag. Una persona normale si sarebbe preoccupata, quanto meno per la sua vita, io invece ero preoccupato ma solo per gli altri, per i ragazzi che erano dall'altra parte del marciapiede, per la signora che spingeva il passeggino con dentro il figlio, per qualcuno in auto che avrebbe potuto investirlo e finire nei guai per un imbecille ubriaco. Insomma, non avevo il minimo interesse a tutelare e a proteggere me stesso, quanto a proteggere gli altri, per evitare che facesse del male a qualcuno o anche a se stesso. Il vero problema è che non mi importava veramente di loro, delle persone che potevano essere in pericolo, ma ero solo consapevole che quella situazione era un problema, tutto qui, un problema da risolvere, come un puzzle. Ora quasi tutte le situazioni che mi si presentano le vedo solo come dei problemi da risolvere. I miei amici hanno problemi tra di loro? Devo intervenire per evitare casini. Un ragazzo dice che il fratello senza esperienza sul campo gli assemblerà il pc? Gli faccio domande per capire che pc si farà e gli risolvo il problema. Si ok questo problema è molto piccolo ma vale comunque.
In breve, sento di essere una persona assolutamente imparziale e capace di risolvere problemi di qualsiasi tipo, ma allo stesso tempo non provo empatia e non sono davvero interessato a ciò che mi circonda, persone, cose e situazioni. A volte parlo da solo immaginando situazioni più o meno complicate, problemi da risolvere e a come affrontarli. Onestamente non so come comportarmi, l'unica cosa che mi "deprime" è la noia che provo perchè non ho nulla da fare, o meglio, nessun problema da risolvere. Perciò chiedo il vostro aiuto, ormai la risposta che riesco a dare a domande del tipo: "come stai?", "com'è andata con quella ragazza?", "che si prova ad assemblare un pc per la prima volta?", insomma qualsiasi tipo di domanda, è "Non lo so". "Non lo so" è la risposta standard alle domande che mi vengono poste.
Gent. Giuseppe, il fatto che lei percepisca il suo distacco emotivo è tutt'altro che insignificante. Significa che la dimensione emozionale fa parte del suo bagaglio temperamentale, solamente è stato schiacciato da esperienze più o meno precoci. Secondo me le gioverebbe un percorso di psicoterapia individuale per esplorare le sue modalità di rapportarsi con se stesso e col mondo esterno e far affiorare la sua emotività, però sappia che esistono anche percorsi di gruppo sulla percezione delle emozioni dove potrebbe scoprire che molte persone hanno difficoltà simili alle sue e confrontarsi (covid permettendo, ovviamente!).
Resto a disposizione anche online, se crede. Cordiali saluti.
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova