Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Lasciato durante il periodo di quarantena
Buongiorno, sono un ragazzo di 29 anni e sono stato lasciato “non ti amo più” durante il periodo di quarantena, eravamo conviventi e positivi entrambi al covid. Mi sono trovato a dover gestire la rottura in casa con lei per circa 20 giorni, dove si alternavano momenti di “tranquillità” a momenti di vero sconforto (personalmente parlando). Avevamo avuto una crisi la settimana prima dove ci eravamo accordati di provare a fare qualche passo indietro, ovvero che lei sarebbe tornata dai suoi genitori per alcuni giorni della settimana, così da venire incontro alla sua richiesta “avrei bisogno di un po’ più di tempo per me stessa”. Poi la scoperta della mia positività qualche giorno dopo ci ha rilegati in casa e di sua spontanea volontà ha deciso di fare la quarantena da me. Lei non era obbligata a stare qui perché è casa mia. Però ha deciso così per evitare di andare a contatto con i suoi genitori e per me andava bene. Il clima tranquillo è durato 2/3 giorni, poi lei mi ha detto che non voleva mentirmi perché si sentiva a disagio se io la cercavo per qualsiasi contatto (e non era riferito al covid). Sapeva che stavo male per lei ma allo stesso tempo ha voluto “non fingere” e dirmi subito la verità prima di aspettare la fine dell’isolamento, perché secondo lei saremmo arrivati allo scontro ogni giorno (lei mi evita e io la cerco). Finito il periodo di quarantena, dove abbiamo passato anche momenti belli (essendo entrambi positivi potevamo vivere anche nello stesso ambiente) e abbiamo ritagliato momenti di grande condivisione, lei se ne è andata portando via la sua roba e dimenticandosi un paio di cose. Da quando è andata via ci siamo scambiati qualche messaggio giornaliero, lei principalmente mi chiede come sto e io magari ogni tanto l’aggiorno sulla casa. L’aggiorno sulla casa perché io ci sono entrato con lei, ci siamo conosciuti mentre stavo finendo i lavori e dal primo giorno che sono entrato lei è rimasta sempre qui (inizialmente ci siamo lasciati trasportare veramente tanto credo, così da accelerare forse troppo i tempi). Poi il fatto di fermarsi qui la sera si è trasformato in convivenza in maniera naturale. Ora, la nostra relazione non è durata molto, da Luglio ad ora. Però dal giorno che ci siamo conosciuti siamo praticamente stati sempre insieme, ritagliandoci nel limite del possibile i nostri spazi con gli amici. Personalmente l’ho coinvolta in tutto e ho sempre ricevuto forte interesse e stimoli positivi. Non faceva le cose per farmi piacere, anzi era la prima a lanciarsi anche in cose che fino a prima le facevano paura. Lei ha un anno in più di me e ovviamente nel parlare di tante cose avevamo trattato anche argomenti seri sul futuro e sembrava esserci la giusta sintonia, era presente in casa, collaborativa, aveva spirito di iniziativa e come già detto desideravamo lo stesso futuro. Non so se lei mentiva a se stessa, io di certo quello che fino a poco tempo prima “non volevo” o “avevo paura” l’ho davvero desiderato con lei. Ho avuto in passato altre relazioni più o meno complicate ma di essere immerso in un vortice così non mi era mai capitato. Ho provato a parlare con lei sul come è arrivata a dirmi “non ti amo più” per cercare di capire una cosa che forse resterà sempre incomprensibile. Ho addirittura pensato che ci fosse stata la presenza di un terzo incomodo (o un ex riaffacciato) ma lei mi ha sempre detto di no. Fino alla rottura mi faceva usare sempre il suo telefono, non gliel’ho mai controllato, avevo molta fiducia in lei e non mi aveva mai dato modo di dubitare. Dopo la rottura ha cambiato la psw del telefono perché aveva l’impressione che la controllassi (ripeto, mai fatto). Ad oggi i dubbi sorgono da tutte le parti e solo su una cosa sono certo, mi ha lasciato. I primi giorni non riuscivo a entrare in casa, stavo male solo al pensiero di non trovarla più. Ho cercato di capire se era una sorta di abitudine o no. A distanza di dieci giorni che è andata via sento che non è mancanza da abitudine. Con lei mi sentivo davvero felice, mi arricchiva su tutti gli aspetti, ero orgoglioso di lei e l’ho sempre messa al primo posto e probabilmente lo farei ancora. Da quando è andata via ho ripreso con la mia vita, continuando le mie faccende e trovando un modo di reagire. Certo è che penso sempre a lei e mi chiedo come dovrei comportarmi nei suoi confronti. Sto cercando di darle i suoi tempi e spazi, limitando le risposte se mi scrive e cercarla solo per cose leggere (evito banalità). Non mi nascondo nel dire che mi piacerebbe piano piano riconquistarla ma so che è quasi impossibile. Mi domando di continuo come possa aver superato la situazione così in fretta, cioè lei sembra tranquilla (non che io faccia il disperato quando ci sentiamo via messaggio). Mi domando se quello che mi aveva detto lo pensava davvero (discorsi sul futuro). Mi domando io (oltre a lasciarmi trasportare) dove possa aver sbagliato. Lei in fase di rottura mi ha detto che sono il ragazzo perfetto, la persona giusta con cui fare una famiglia, responsabile, stabile e prima di conoscermi sperava di trovare una persona come me, che la valorizzasse (non come i suoi ex) però non sente più quel sentimento e non è la persona che si approfitta della mia situazione stabile, dice.
Non so davvero cosa pensare. Parlare con lei è troppo presto? In questo momento è meglio evitare discorsi del passato e cercare prima di avere un contatto tranquillo? Ad oggi lo abbiamo ma povero di contenuti. Non le ho ancora detto che ci sono delle sue cose qui, non vorrei che la vedesse come una scusa per rivederla.
L’unica cosa che vorrei ora che le venisse il dubbio sulla sua decisione, così da sederci davanti a un caffè e provare a riconoscerci con calma per quello che siamo.
Grazie mille,
Lorenzo.
Caro Lorenzo, la sua bellissima lettera è un esempio di quanto amare, che in ogni caso è la molla che ci fa sentire vivi, spesso possa generare grande sofferenza. L'attrazione è un mistero, l'amore anche. Si può partire innamorati pazzi e il sentimento può da un momento all'altro, senza una spiegazione logica. Credo nella buona fede della sua ex ragazza, che non sa darle spiegazioni sul perchè sia finita; e penso che si comporti con onestà e sincerità. Purtroppo chi ama ancora si trova a dover affrontare i mille dubbi che accompagnano la fine di un amore, chiedendosi ossessivamente dove ha sbagliato, cosa non è andato per il verso giusto, cosa potrebbe fare per convincere la persona amata a tornare sui suoi passi. E' la perdita di una parte di sè che va elaborata con pazienza. Dato che siete entrambi, a mio parere, due belle persone, non si vergogni a chiedere di rivederla e di tirare le somme della vs storia davanti a un caffè, se questo può aiutarla, ma senza coltivare alcuna illusione, perchè lei è ora in quella fase.
Comunque andrà, si rammenti che amare non ci porta solo sofferenza, ma libera le energie più profonde del nostro essere vivi.
Le faccio mille auguri per la sua vita, un abbraccio
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova