Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

I miei genitori oppressivi e manipolatori mi fanno stare male, come risolvere?

Salve a tutti sono Giorgia e ho 18 anni. Fin da piccola sono sempre stata una bambina educata e ubbidiente ai miei genitori, l’unico problema è che loro hanno sempre scelto per me, a cominciare dallo sport, dalla scuola e dai corsi pomeridiani di inglese, nonostante io non fossi d’accordo con le loro scelte. Quando ero più piccola non mi rendevo conto di queste cose perché sentivo il bisogno di compiacere i miei genitori, adesso che ho 18 anni sento il bisogno di fare le mie scelte, solo che purtroppo i miei genitori non mi capiscono, mi reputano una ragazzina viziata e mi sminuiscono minacciandomi. Alla fine di tutti i confronti con i miei genitori sfocio sempre in un pianto isterico, mi sento giudicata e non capita e purtroppo questa cosa mi capita ogni volta che ho confronti e discussioni con altre persone. Al momento la cosa che mi tormenta di più è questo corso di inglese con esame finale di livello avanzato “advanced”, che io non ho scelto di fare e per cui non mi sento ancora pronta. In aggiunta a questo nel corso mi ritrovo con altre due persone adulte( 30 e 50 ) anni e in più ho altri mille impegni tra cui maturità, compiti, sport agonistico, un altro esame di inglese di livello precedente a questo corso rimandato per colpa del COVID ed esame di scuolaguida. In più a tutto questo i miei genitori dovevano pure iscrivermi a quest’ altro corso di inglese, senza mia autorizzazione e pagando un sacco di soldi. Ovviamente mi obbligano e minacciano ad andare, nonostante io fossi stressata e male.

Cara Giorgia, comprendo bene il tuo disagio. Da piccola ti sei adattata a quello che i genitori sceglievano per te, perchè era importante attraverso questa modalità meritare il loro amore, è normale in una dinamica dove le figure di riferimento propongono una specie di baratto psicologico dove l'esaudire le loro aspettative si sostituisce alla più equilibrata sensazione di amare per ciò che un figlio è e non per ciò che è in grado di fare o dimostrare. Sei entrata nella parte della "brava bambina", ruolo che giustamente hai ridimensionato da grande. Qual è la strada per liberarsi da questa dinamica familiare disfunzionale? Trovare il coraggio di parlare con loro in maniera assertiva, che significa imparare uno stile comunicativo dove affermare il tuo giusto diritto a fare delle scelte autonome; tutto parte dalla consapevolezza interiore di quali sono i tuoi diritti di persona prima e poi di figlia. Abilità che si può apprendere e che ci dà una marcia in più nelle relazioni. Ti consiglio un percorso psicologico, possibilmente di tipo cognitivo comportamentale, che ti permetta di non sentirti impotente di fronte alle richieste altrui. Resto a disposizione se vuoi consigli o chiarimenti, un caro saluto

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Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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