Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Una "cotta" a 50 anni .. senza speranza
Buonasera! Sono un 50enne separato legalmente da 5 anni ma il matrimonio è fallito già ben 2 anni prima a causa del tradimento di mia moglie. Dal matrimonio sono nati 2 bimbi (ora di 10 e 8 anni) che vivono con me. I rapporti con l’ex moglie sono equilibrati.
Giusto per fare del vittimismo, sono da 7 anni che non ho alcuna minima relazione con una donna, neanche un semplice abbraccio. Ho indossato una “corazza” per “difendermi” e mi sono dedicato quasi esclusivamente ai figli e al lavoro. Faccio molta fatica a togliermi la corazza. Talvolta sento la necessità di avere una donna al mio fianco ma poi fuggo. In due occasioni ho conosciuto due donne che però non mi hanno fatto perdere la testa. A parte prendere il caffè e parlare del più e del meno, io sono poi fuggito. Non mi sono più fatto sentire. Non ho alcun rimorso per queste due occasioni. Credo nel destino ed ho sempre pensato che forse non erano le donne giuste. Ho una posizione lavorativa buona con una buona carriera a le spalle (appartengo alla FF.PP.). Sono stimato dai miei collaboratori e dai miei amici. Sono per molti (colleghi, superiori, amici e conoscenti) un punto di riferimento ed una persona a cui vengono continuamente chiesti consigli.
Talvolta, però, sento che mi manca qualcosa. Non sto male da solo e non sono mai stato depresso. Ho sempre affrontato tutto con molta serenità ed equilibrio interiore.
Da pochi mesi è giunta una nuova collaboratrice. Molto più giovane di me di circa 23 anni e sentimentalmente libera. È una persona che mi fa “emozionare” ogni volta che la vedo. Mi emana positività ed ha messo in discussione il mio equilibrio. Preciso che lei non ha mai detto o fatto qualcosa volontariamente per far scattare in me queste emozioni. Quando la guardo negli occhi sento di “divorarla” con i miei di occhi. Il rapporto tra me e lei è di massimo rispetto e nel rispetto delle formalità che contraddistinguono il nostro ambiente lavorativo. In poche parole sento che sto prendendomi una “cotta” per lei, se una cotta si può avere a 50 anni. Credo che lei non sia minimamente interessata a me. Ovviamente non posso in nessun modo esternare questi miei sentimenti a lei o a qualsiasi altro collega. Tutto ciò mi sta creando frustrazione. Penso a lei ogni momento della giornata. 4/5 giorni fa ho fatto un sogno che mi ha destabilizzato ancora di più. (Nel sogno) Mi trovavo non so dove con questa collega che casualmente si sporge verso me. Le do un leggerissimo bacio sulla guancia. Dopo poco le chiedo scusa di questo mio bacio ma lei risponde baciandomi bocca a bocca. Nel sogno ho sentito perfino il suo sapore. Poi mi son risvegliato e la mia frustrazione è aumentata.
Non so come uscire da questa situazione. MI potreste dare qualche consiglio? Grazie
Buongiorno, l'innamoramento è una spinta vitale molto importante, indipendentemente se si è ricambiati o meno. Si liberano energie potentissime che contribuiscono a sentirci vivi. Fortunatamente lei si rende conto dell'inopportunità di esternare ciò che prova in assenza di riscontri e di reciprocità. Però, al di là di ogni considerazione ovvia, provare questa attrazione dimostra che è presente in lei la volontà di riemergere e di provare ancora delle sensazioni importanti. Ma il problema fondamentale, secondo me, è che ha paura. Perciò forse sceglie obiettivi poco raggiungibili. Provi a riflettere su quanto le ho detto, valuti se ci ho azzeccato. Casomai riscrive, se crede. Buona giornata
Dr.ssa Daniela Benvenuti
Ricevo a Padova e a Feltre e anche online
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova