Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Zero Autostima e continuo senso di fallimento per la famiglia
Salve,
Provo a spiegare e chiedere un opinione a voi, cercherò di darvi un'idea del background per capire perchè a 35 anni mi sento uno schifo.
Da quando ero ragazzina ho sempre avuto enorme difficoltà nella relazione con mio padre (uomo che ha raggiunto grandi soddisfazioni lavorative ma che era perennemente triste nella sua vita e in ansia con tantissime litigate in famiglia) la difficoltà nasce e rimane per tutta la durata degli studi e non solo.
io: la ragazza "creativa" non ordinaria" che odia la routine che MAI voleva diventare come suo padre.
Questo porta una continua lotta tra le idee opposte tra padre e figlia. Anni di litigi. Anni con difficoltà a dire la mia opinione per paura di reazioni in famiglia. Anni in cui ho comunque faticato e combattuto per cercare di fare le scelte mie e non imposte.
Vivo con poca autostima questo a volte dall'esterno viene visto, portando diverse problematiche in tutti gli ambiti della mia vita.
Ancora oggi che ho 35 anni, sento questo peso e da una parte penso che forse mio padre aveva ragione, ma dall'altra addosso la colpa a lui perchè ancora oggi mi sento continuamente dire una frase che personalmente ODIO "ti ho lasciato fare tutto ciò che hai voluto" come se significasse" se tu mi avessi ascoltato, non saresti così".
Vivo con l'idea che mio padre non mi ha mai compresa e per lui sono un caso da risolvere.
Anche se fatico ad accettare la cosa, ormai ci convivo. Ma questa autostima faccio una fatica enorme a trovarla.
Sono infelice perchè comunque non sono riuscita a creare attorno a me niente di stabile faticando sempre un sacco.
Mi addosso la colpa di non avere reso felice lui e in colpa perchè forse dovevo seguire tutte le sue indicazioni.
Mi sento come se avessi a provato a fare la vita che volevo con il freno a mano tirato, il risultato quindi lo si può immaginare.
Salve, il peso del giudizio paterno le ha impedito e le impedisce tuttora di costruire un'identità personale soddisfacente, in un certo senso qualunque scelta l'ha vissuta confrontandosi col peso del suo giudizio, anche in modo inconsapevole. Giudizio che il genitore non le risparmia e che rischia di tarparle le ali. È una trappola mentale da cui deve assolutamente slegarsi. Non è impresa impossibile. Intraprenda un percorso psicoterapeutico che l'aiuto, attraverso la consapevolezza di meccanismi inconsci e deleteri e scelga di essere felice. Può! Un abbraccio
Resto a disposizione
Dr.ssa Daniela Benvenuti
Ricevo a Padova, Feltre e in modalità online
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova