Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Non ce la faccio più
Mi chiamo Cinzia e mi sento inutile...sono una ragazza di 35 anni che ha prevalentemente lavorato nell'azienda di famiglia, nel 2017 abbiamo dovuto chiudere l'attività per problemi di salute, sia della mia mamma che miei, da allora non sono ancora riuscita a trovare un lavoro fisso, ho solo fatto qualche lavoretto che mi ha tenuta occupata per qualche mese.
Non ho avuto un'infanzia facile, sono entrata ed uscita dagli ospedali un sacco di volte, il primo intervento l'ho avuto a soli 6 mesi, da lì ogni anno la cosa si ripeteva una o due volte. A scuola le cose non andavano benissimo, sono sempre stata presa in giro per il mio modo di camminare e per il fatto che fossi in carne, insomma, mi sono sempre sentita diversa.
All'età di 17 anni ho perso il mio fratello maggiore per un'overdose, vedere i miei genitori e il mio secondo fratello sempre tristi mi ha portata a chiudermi sempre di più in me, ha isolarmi ed a sentirmi inutile perché non riuscivo a fare nulla per farli di nuovo sorridere.
Ultimamente la salute dei miei genitori è peggiorata, l'anno scorso il mio papà è stato operato per un tumore, a breve mia mamma dovrà essere operata per un intervento importante alla schiena, il mio secondo fratello si è allontanato da noi e questo mi distrugge perché non posso fare nulla per aiutarli e per sistemare le cose.
Oltre a questo mi sembra che la sfortuna mi perseguiti, tutti i mesi succede qualcosa di diverso che mi ostacola nel vivere tranquillamente (una volta la lavatrice, una volta la macchina e così via...) dato che convivo con un uomo e dobbiamo andare avanti solo con il suo stipendio, che fortunatamente non mi fa pesare il fatto di non avere un lavoro.
Non ho amici con cui parlare, ho incominciato a scrivere un diario, ma mi sento una stupida e di conseguenza abbandono tutto.
Ci sono giorni che oltre a sentirmi inutile, mi sento un peso per tutti ed a volte penso che sarebbe meglio morire.
Credo di aver bisogno di aiuto, il parere di qualcuno su come andare avanti ed affrontare questo periodo.
Grazie.
Cara Cinzia, affermare che la vita non è facile, così come portare avanti le angosce che accompagnano l'esistenza neppure. Lo scoramento a periodi può essere molto forte, perchè sembra che le cose brutte si accavallino impietosamente, o forse diamo peso solo a quelle, schiacciati dall'angoscia di non vedere uno spiraglio positivo. Il diario che stava scrivendo secondo me era una buona idea, trasportare i pensieri e le angosce sul foglio può aiutare a prenderne le distanze. Lei parla di sfuggita del suo rapporto sentimentale, perchè mai? E perchè non riesce a trovare un lavoro qualunque, che le dia l'indipendenza economica? Anche quella è una strada da perseguire... Mi riscriva in privato, se crede, potrò darle indicazioni più precise.
Un caro saluto
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova