Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

Stress e difficoltà relazionali

Buongiorno,
Sono un padre di 29 anni. Dalla nascita di mio figlio, nel 2017, ho lasciato la mia professione per aiutare la mia compagna nella gestione dell’attività che la madre le ha affidato, chiedendole però di occuparsi di tutti gli oneri, incluso il capitale da investire. Ho riversato tutto me stesso nel lavoro per raggiungere dei traguardi importanti, che hanno permesso all’attività di crescere e conseguentemente di migliorare molto la nostra situazione economica. Questa scelta però mi ha portato ad avere problemi nel relazionarmi con le persone e a perdere diversi affetti per non aver dedicato loro il tempo necessario per coltivare il rapporto. Nel novembre 2020 la famiglia della mia compagna ha imposto di avere un aiuto per rilanciare la struttura ricettiva legata alla stessa p. Iva (intestata alla madre) dell’attività da noi portata avanti. In un primo momento, dopo vari discorsi, la mia compagna avrebbe voluto lasciare tutto, per via dei contrasti che si erano creati, poi, grazie ad un mio intervento, basato su quello che credevo essere buon senso, si è convinta a portare avanti questo nuovo progetto. Ora però mi trovo nella situazione in cui il progetto che portavamo avanti come coppia mi è stato sostanzialmente sottratto e la mia mansione si è ridotta a quella operativa, senza alcuno diritto decisionale e, per non creare contrasti, non riesco ad impormi. Ho deciso così di ridurre le ore lavorative per potermi occupare maggiormente del bambino, considerato che la madre si trova impegnata su più fronti, mia suocera non è in grado di contenerlo ed educarlo ed i miei genitori vivono a 150km di distanza da noi. Ora mi trovo in una situazione di forte stress, la mia autostima è calata drasticamente anche perché vedo la mia compagna raggiungere il successo senza di me. Ho deciso di provare a rivolgermi a qualcuno dopo che questa mattina, guidando verso il lavoro, ho avuto una crisi di pianto che non vivevo da minimo 15 anni.

Buongiorno, lei si è speso molto e molto ha sacrificato di sè nei progetti della famiglia della sua compagna, mediando addirittura i contrasti familiari, senza ottenere il necessario riconoscimento; è ovvio che la sua autostima ne abbia risentito pesantemente. Nella sua mail non racconta come sono i rapporti tra lei e la sua compagna, elemento chiave di tutta la situazione, e se da lei ha avuto il riconoscimento morale del suo impegno. Occuparsi di suo figlio è tutt'altro che un impegno marginale, così come coltivare i rapporti affettivi che fanno parte della soddisfazione personale, oltre al lavoro, su cui invece pare basarsi esclusivamente il motore della famiglia acquisita. Un buon percorso psicologico l'aiuterebbe senz'altro a focalizzarsi maggiormente sulle sue indubbie qualità e ad incrementare abilità di base che le sarebbero sicuramente utili per non farsi schiacciare dai meccanismi un tantino disfunzionali su cui si basa la filosofia di questa famiglia. Resto a disposizione,qualora volesse maggiori chiarimenti e informazioni. Ricevo negli studi di Padova e Feltre e anche in modalità online 

Dr.ssa Daniela Benvenuti

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