Un caso disperato
Buonasera a tutti, sono una donna di 28 anni e recentemente ho trovato lavoro in una nota azienda. Premetto che la mia esperienza lavorativa sia davvero molto scarsa. Fino ai 24 anni ho fatto la studentessa poiché i miei genitori volevano che mi concetrassi solo su quello e ho paura che questo loro modo di crescermi e coccolarmi mi abbia portata ad essere così. Sono figlia unica e fino a quando stavo in casa con i miei ero coccolata e viziata (cosa importante: non lho mai dato per scontato e non me ne sono mai approfittata). Mi hanno dato tanto amore e per questo sono grata. A 28 anni però mi ritrovo a non saper gestire le difficoltà, a non voler prendere delle decisioni e a voler sempre scappare quando mi si presentano delle difficoltà. Ho cambiato 4 lavori in poco tempo (receptionist, addetta alla biglietteria, customer service e backoffice amministrativo ora). Piangevo tutte le sere perché non ero soddisfatta di quello che facevo, perché venivo brontolata, perché mi sentivo stupida e perché non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che il giorno dopo dovessi tornare al lavoro. Quando ero in casa con i miei era diverso perché ad ogni mia lamentela, loro erano li e mi aiutavano a risolvere i problemi ma adesso che convivo, il mio ragazzo non fa altro che guardarmi allibito e ripetermi "hai 28 anni e a nessuno piace andare al lavoro. Fai la persona adulta e affronta le difficoltà". Mi sento in colpa per questo perché penso "come mai non sono come gli altri? Perché il mio ragazzo non può avere una fidanzata normale che va al lavoro e torna a casa tranquilla? Perché devo essere un così grande dispiacere per i miei? Perché hanno una sola figlia e questa è un disastro?" Io non ci riesco, ho perennemente l'ansia e ultimamente ho dei pensieri strani che mi spaventano.. non so come fare e come sempre desidero che qualcuno mi risolva i problemi.. E adesso che sto scrivendo questo messaggio, ho una paura matta che qualcuno possa pensare "ma questa sta male, a 28 anni fa i capricci". È da quando mi ritrovo nel "mondo degli adulti" che sono triste e ansiosa.. non so come si sta al mondo.. non so vivere.
Buongiorno Gemma, mi spiace molto per la sua sofferenza. Non è per niente facile affrontare una situazione, lavorativa e non, che non ci soddisfa o che ci spaventa. Io penso che il primo passo da fare sia quello di validare la sua sofferenza, perchè è più che normale sentirsi così, e non c'è nulla di sbagliato a soffrire per questo, e anzi ci vuole molto coraggio a non nascondere la propria sofferenza e a chiedere aiuto. Poi sicuramente un percorso con un professionista può aiutarla ad esplorare questa sofferenza e capirci qualcosa in più, ma la invito sinceramente a cercare di normalizzare quello che prova e a non sentirsi sbagliata per questo, a prescindere dall'idea di fare un percorso psicologico, questo primo pensiero l'aiuterà ad essere un po' più serena verso le sue emozioni e a sentirsi un po' meno in colpa. Grazie per quello che ha condiviso. Le auguro davvero di stare meglio, e se lo desidera resto disponibile per un eventuale chiacchierata più approfondita. Un saluto.