La figlia del mio compagno non mi accetta.
Vivo con il mio compagno e a giorni alterni viene sua figlia.
Ultimamente la madre ha iniziato a metterla contro di noi e si stanno verificando scenate da parte della ragazza di 14 anni xhe mi fanno pensare che non mi abbia accettato o che abbia un malessere nel stare in casa con noi.
Una sera a cena ha pianto dicendo che non parla con noi (argomento scelta della scuola superiore per l anno prossimo). Mi sono accorta che mi ha bloccata nelle storie sui social.
Il padre non pensa che lei abbia un malessere e io mi arrabbio da morire con lui.
In più il suo senso di colpa lo fa essere estremamente comprensivo e vizia la figlia in modo sconsiderato, io non condivido il metodo educativo e fatico a stare con loro 2 in casa.
Non mi sento accettata e per di più la figura della bambina viziata mi innervosisce e mi fa stare male.
Non so più come comportarmi perché qualsiasi cosa io dica al padre sono sempre considerata troppo dura e poco comprensiva verso la povera bambina di 14 anni figlia di genitori separati.
Questo però a lungo andare sta rovinando la mia serenità nel rapporto con il mio compagno.
Se gli propongo di stare a casa mia quando ha la bambina lui si offende e mi dice che me ne frego e che il malessere lo vivo solo ed esclusivamente io.
Faccio fatica non so come comportarmi e non so se sarò in grado.
Vorrei avere un consiglio e magari capire se io esagero e le sensazioni che ho sono davvero mie turbe mentali.
Grazie mille
Gentile Jessica,
mi sembra di comprendere, dalla sua descrizione, che si trova in una situazione di grande complessità, che le causa una certa sofferenza e la mette in difficoltà nei confronti della sua relazione con il suo compagno. Come psicologa, mi occupo spesso di adolescenti e posso dirle, come ben saprà, che in questa fase della loro vita, già di per sè complessa, essi fanno molta fatica ad accettare nuove figure che possono subentrare dopo la separazione dei propri genitori. Le strategie che si possono individuare, nel ruolo di nuovo/a compagno/a del genitore, sono molteplici e dipendono dalla specifica situazione. Infatti ogni adolescente è caratterizzato da una personalità differente e, di conseguenza, reagirà in maniera differente ai tentativi di comunicazione e contatto con i quali ci si proporrà nei suoi confronti. Certamente un buon punto di partenza potrebbe essere l'apertura di un dialogo con il suo compagno, volto a fargli comprendere quanto la situazione la appesantisca ma, al contempo, sia desiderosa di trovare una soluzione per il benessere di tutti, oltre che per voi come coppia. Questo dialogo potrebbe altresì portare all'individuazione di un punto di contatto con la figlia del suo compagno, proprio chiedendo a lui dei suggerimenti in merito. Ciò consentirebbe sia a lui, sia alla ragazzina, di capire il suo interesse nei loro confronti e aprire nuove possibilità di incontro.
Sperando di averle fornito una diversa prospettiva, resto a disposizione per eventuali dubbi o questioni.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Decla Vivolo