Professore Diego Guarneri

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Professore Diego Guarneri

psicologo, psicodiagnosta, mediatore familiare

Dopo 21 anni di matrimonio e 3 figli sto decidendo di separarmi

Dopo 21 anni di matrimonio e 3 figli sto decidendo di separarmi. Non mi sono sposata per amore, non l'amore inteso nel senso classico del termine. Provavo per lui un forte affetto, grande stima. Una persona affidabile, solida, degna del più assoluto rispetto. Avevo provato a lasciarlo già durante i 5 anni del fidanzamento, senza mai riuscirci. E' sempre stato il mio unico riferimento, e per me che non ho mai avuto amicizie durante l'adolescenza e una situazione familiare disastrosa, è sembrato finalmente di cominciare a vivere. Adesso so che se avessi avuto più coraggio a 21 anni, quando ho iniziato a soffrire di ansia e insonnia a causa della mia paura di restare da sola senza di lui, adesso non mi troverei in questa situazione. Due anni fa ho conosciuto un uomo con cui ho iniziato una relazione. Mi sono sentita subito attratta da lui, non proprio fisicamente (non è affatto un bell'uomo) ma di testa sono partita subito. Me ne sono innamorata e la cosa va avanti tuttora. Lui se ne è andato di casa, ha lasciato la moglie e le bambine piccole, vive da solo e aspetta che io lasci mio marito. Ci sono quasi riuscita, in effetti. Lui se ne è andato, stiamo aspettando di formalizzare le cose legalmente, però io non riesco a staccarmi completamente da lui. Continuo a telefonargli per sapere come sta, ho bisogno di sentire che lui c'è sempre per me, che si preoccupa, che mi pensa... è comunque una persona alquanto distaccata emotivamente, questo è il suo unico difetto. Se non lo cerco io lui non lo fa, ma era così anche prima che succedesse tutto questo. Anche con i figli non è mai stato molto presente. E adesso è anche peggio. Lo cercano loro al telefono, lui non lo fa mai. In tutto questo sono sola. Ho tutti contro, tutti a puntarmi il dito contro, tutti a dire che non si lascia un uomo così, che non mi ha mai fatto mancare nulla (certo, dal punto di vista materiale sì, ma a me è a livello emotivo che è mancato tutto). Con l'altro sto benissimo sotto tutti gli aspetti, mi sento completa...però mio marito è sempre stato il mio porto sicuro, il mio riferimento, e senza di lui mi sento persa...vorrei solo essere sicura di fare la scelta migliore per me... e di riflesso per i miei figli, che sento che comunque mi colpevolizzano pure loro...ho ricominciato a non dormire, ho perso il mio equilibrio già precario...dovrei cercare di trovare nel mio nuovo compagno la stessa sicurezza e solidità che vedo in mio marito, cominciare a considerare lui il mio riferimento, ma faccio davvero fatica... e lui comincia a stancarsi di questa situazione.. mi chiedo se potrò mai essere non dico felice, ma almeno serena dopo tutto il dolore che sto provocando...

Gent.ma Elena,

decidere di interrompere un legame è sempre difficile, soprattutto se le conseguenze investono, nostro malgrado, i figli. Tuttavia, a mio parere, la serenità che Lei desidera non dipende esclusivamente dal senso di sicurezza e solidità percepito nella persona che Le sta accanto: queste qualità dovrebbe prima di tutto reperirle o "coltivarle" in se stessa. Definire obiettivi, capire ciò che realmente desidera e lavorare sulle proprie fragilità  Le consentirebbero di affrontare in modo più adeguato le difficoltà della vita, acquisendo un'autonomia di pensiero e di comportamento che la sorreggerà anche laddove vengano a mancare dei punti di riferimento. La domanda che dovrà porsi pertanto non è se il nuovo compagno potrà essere un nuovo e valido punto di riferimento, nè se sia meglio rimanere col marito; semmai si chieda in totale onestà se il suo benessere debba essere necessariamente vincolato alla presenza di qualcuno al suo fianco o se possa investire sulle Sue capacità per creare il Suo "porto sicuro".

Sperando di esserLe stato d'aiuto e rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, porgo cordiali saluti.

domande e risposte

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psicologo, psicodiagnosta, mediatore familiare - Cremona

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