Come stare accanto ad un partner con dipendenze patologiche?
Buongiorno,
Ho 36 anni e ho un compagno da 4 anni. Da meno di un anno ho scoperto che aveva accumulato, prima che la nostra relazione iniziasse, un grosso debito di gioco. Questo ha scaturito in lui grandi disagi e cambiamenti di umore, che sono esplosi quando ha dovuto far fronte alla restituzione di questo debito. Ha iniziato a nascondermi le cose, a rubarmi soldi per andare a giocare alle macchinette, non pagava le bollette, inventava scuse su scuse per avere sempre il conto in rosso. E' stato "aiutato" dai suoi familiari, che gli hanno prestato dei soldi e hanno cercato, su sua richiesta, di gestire la cosa senza comunicarmi nulla e tenendomi all'oscuro della vicenda. Ho visto il mio compagno cambiare, giorno dopo giorno, nei miei confronti ma anche nei suoi rapporti con gli altri: da persona buona, gentile, simpatica, ha iniziato a diventare rabbioso, acido, negativo.
Ho deciso, quando la situazione è venuta alla luce, di rimanergli accanto e di cercare di aiutarlo, perchè lo amo, ma al tempo stesso sono consapevole che è cambiato, non è più la persona felice di un tempo. E' spesso triste, soffre di attacchi di panico, si lamenta perchè sta male, non dorme la notte e ha molti incubi. Il primo passo è stato convincerlo a parlare con un terapeuta e, contemporaneamente, ho gestito tutte le risorse finanziarie, togliendogli qualsiasi accesso ai soldi. Sono passati sei mesi, lui sembrava cambiato e voglioso di ripartire, consapevoli che sarebbe stato un percorso lungo, ma con la reciproca promessa di essere sinceri, qualunque cosa fosse accaduta. Sono stati dei mesi d'inferno, durante i quali ho annullato me stessa per cercare di fargli riprendere le sue certezze, per farlo stare meglio. Lui spesso beveva tanto, mi metteva in imbarazzo davanti a tutti, spesso avendo comportamenti eccessivi. Alla sua richiesta di riavere le carte di credito per farmi un regalo di Natale ho risposto con fiducia, sbagliando. Qualche giorno fa ho scoperto che in un momento di debolezza ha speso parecchi soldi dei nostri risparmi per comprare cocaina. Mi ha detto che gli era crollato tutto il mondo addosso e non sapeva cosa fare.
La reazione che ho avuto, stavolta, è stato mandarlo via di casa e lasciarlo, perchè mi sento che il mio aiuto e il rapporto di fiducia reciproco è svanito. Due giorni dopo è stato licenziato da lavoro.
Io non so che fare, perchè lo amo ancora, vorrei stargli accanto e aiutarlo, ma non so se questa mia vicinanza sia un sostegno o, al contrario, una sua garanzia a continuare con bugie e tradimenti. Non voglio che lui pensi che io ci sarò sempre, ma al tempo stesso non voglio abbandonarlo. E' una persona malata e che amo.
Grazie per la disponibilità
Il fatto che lei non vuole che il suo compagno pensi lei possa essere sempre e comunque disponibile mi sembra una posizione matura, che tutela gli affetti di entrambi. Non ile vivere situazioni delicate come la sua, il suo compagno, da quello che lei dice, la sottopone a delle scelte difficili e dolorose. Si faccia accompagnare in un percorso di riscoperta delle potenzialità e possibilità di ca,via,entro che avete entrambi, e tenete duro! C'è la potete fare se legati da amore reciproco e sincero.