Il mio bimbo ha 4 anni e nn ha mai conosciuto il padre. Mi chiede di lui
buongiorno, sono una mamma sola, perchè suo padre era sposato cn due figli. il mio bimbo ha 4 anni e nn ha mai conosciuto il padre. mi chiede di lui.ogni tanto, ne parliamo.. fin da quando era piccolo, ho cercato di essere piu trasparente possibile… raccontandogli che quando sono rimasta in cinta il suo papà nn poteva stare con me e comunque nn andavamo d'accordo e nonpotevamo stare insieme e perche aveva già un'altra casa dove stare, accennandogli il fatto che ha anche una sorella ed un fratello… mi rendo conto che per lui questa è diventata un frustrazione e non so come risolvere questa cosa… ogni tanto ne parlavamo… magari della possibilità di trovare un (altro) papà cn cui finalmete poter fare un sacco di cose insieme………ho pura che si senta rifiutato, ho paura che nn abbia stima di lui e cha abbia sensi di inferirità rispetto agli altri bimbi che ahnno il papà…. io vedo che lui cerca e vorrebbe cosi' tanto chiamare “Papà“!!… mi fa soffrire terribilmente. come posso lenire quest afrustrazione dell'assenza di un padre!!!!?? aiuto… grazie mille
Cara signora,
ognuno di noi cerca le sue radici; è normale che suo figlio voglia sapere. La figura del padre è fondamentale soprattutto per la costruzione dell’Identità. Ecco perché io insisto sempre nel dire che non si deve squalificare l’altro genitore perché parlare male del papà significa ferire profondamente il figlio. A volte però è complicato e allora è bene sottolineare che il papà era in grande difficoltà, che il contesto ha ostacolato il naturale svolgersi delle cose. In sintesi mai far passare il concetto che il bambino è stato rifiutato! Mi chiedo se la situazione sia veramente irrecuperabile? Non ci sono margini? Il papà naturale può essere ricontattato? Non è disponibile in nessun modo? E’ già padre ufficialmente di altri bambini, mi sembra impossibile che lui non abbia alcun desiderio….
Poi comunque i figli sono di chi li cresce e si prende cura di loro e per quanto ciò che ho scritto, sia una frase un po’ fatta, non è sufficiente mettere un seme nella terra, bisogna poi coltivarla affinché quella pianta cresca forte…
A volte i bambini mi dicono: “spero che mia madre trovi un uomo che le voglia bene, ma che voglia bene anche a me”
Attualmente seguo una ragazza di vent’anni adottata alla nascita; a questa mia giovane paziente non è possibile risalire alle sue origini e ciò la tormenta perché si chiede mille cose, alcune di queste anche semplici del tipo “da chi ho preso la forma delle mani?” e poi fondamentalmente vorrebbe sapere se viene mai pensata e questa domanda se la pone in modo fortissimo soprattutto il giorno del suo compleanno.