Psoriasi e benessere
La pelle è un organo complesso, è un involucro che ci protegge e che mette un confine tra il mondo interno ed il mondo esterno. E’ la zona più coinvolta nella relazione con gli altri, la sede delle carezze, l’area del contenimento emotivo, quello che la madre da al bambino quando lo tiene fra le braccia e che riviviamo, come esperienza regressiva, ogni volta che qualcuno ci abbraccia.
E’ il nostro biglietto da visita o, se vogliamo, un libro che narra la nostra storia di gioie e dolori attraversole rughe di espressione e i segni del tempo, e che rivela le nostre emozioni tramite il rossore o il pallore del viso.
E’ un organo che agisce da barriera agli agenti esterni, regola la temperatura corporea attraverso la sudorazione e che ci permette di provare le sensazioni corporee (l’avere la pelle d’oca o il sentire un brivido lungo la schiena).
Può, però, anche essere luogo di somatizzazione di distress psichico e di manifestazione di malattie psicosomatiche, cioè di patologie a diagnosi mista (dermatologica e psicologica), come la psoriasi.
La psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle a componente autoimmune, che si contraddistingue per un andamento cronico e recidivante. Nonè contagiosa, ma provoca un forte disagio fisico e psicologico in chi ne soffre. E’ una malattia che segna la vita, che lascia tracce profonde anche a livello emotivo essendo correlata con problemi psicologici come la bassa autostima, una distorta immagine di sé, le disfunzioni sessuali causate dall’idea del proprio corpo corrotto dalla malattia, l’ansia, la depressione lieve e, nei casi di depressione maggiore, di ideazione suicidaria.
Chi ha la psoriasi sperimenta un sentimento di stigmatizzazione e spesso tende ad isolarsi per il timore di mostrarsi agli altri, di essere giudicato contagioso o spaventoso a causa dei segni sul corpo, che di frequente colpiscono le aree più esposte come il volto e le mani, e a nascondersi dietro abiti molto coprenti anche d’estate.
La patologia può essere molto debilitante a causa del prurito, del bruciore e del dolore causato dalle lesioni cutanee. Le lesioni psoriasiche costituiscono un fattore stressante cronico che ha un effetto a cascata sulle attività quotidiane, sulla vita personale e su quella sociale. Questi vissuti emotivi, infatti, sono spesso accompagnati da imbarazzo e vergogna, e alterano la qualità delle relazioni interpersonali.
Le caratteristiche cliniche di questa patologia, cioè la sede e la tipologia delle lesioni, determinano nella persona che ne è affetta, una alterazione nella percezione della propria immagine corporea: la persona sente di essere in un corpo che non riesce più a riconoscere come il proprio. Questa alterazione dell’immagine di sé genera una frattura identitaria tra quello che la persona era prima di ammalarsi e quello sente di essere diventata dopo la comparsa dei sintomi e sviluppa un forte senso di rabbia, impotenza e frustrazione, perde la fiducia in sé ed il senso di benessere in generale.
Il dolore psichico cronico può trasformarsi in un disagio psicologico strutturato
e avere importanti ricadute, oltre che sulla qualità di vita, anche sulla aderenza alle terapie (perdita di fiducia nel trattamento farmacologico). I primi campanelli di allarme sono rappresentati da un vissuto di auto-svalutazione, dalla perdita di interessi e desideri e dall’isolamento relazionale.
E' importante, perciò, non pensare di “fare da soli”, ma cercare aiuto in un supporto psicologico professionale sin dai primi sintomi.
All'interno di un percorso di psicoterapia la persona può imparare a prendersi cura di sé e della propria sofferenza emotiva. Accompagnata dal terapeuta, la persona farà un viaggio all’interno del proprio mondo interiore, di quello relazionale e dei propri vissuti emotivi. Potrà esplorare risorse che le appartengono, ma di cui non è consapevole, le difficoltà che la patologia porta con se e le proprie capacità di superare il trauma da esso causato.
Numerosi studi clinici hanno messo in evidenza che le donne affette da psoriasi, vivono livelli di stress, ansia e disagio emotivo in modo significativamente più importante rispetto agli uomini. Se pensiamo all’importanza che nel femminile ha, da sempre, la percezione del proprio corpo nella costruzione dell'immagine di se, al fattore culturale che impone alle donne un modello di corpo perfetto, nel quale le manifestazioni del tempo come le rughe vanno contrastate perchè sintomo di una minore desiderabilità sociale, possiamo meglio comprendere questa asimmetria di percezione del disagio emotivo.
Quella degli adolescenti è un’altra categoria molto sensibile a questo tipo di disagio. Questa fase dei vita dell’individuo, rappresenta un momento molto delicato, nel quale la scoperta del nuovo corpo diventa centrale nella relazione con il mondo circostante ed in particolare con il gruppo dei pari.
Un involucro esterno come la pelle, macchiato dalla psoriasi, può perturbare in modo profondo questo già complicato e conflittuale processo di sviluppo, favorendo l'insorgenza di vissuti di vergogna, svalutazione e tristezza o rendendo l'adolescente più esposto a fenomeni di isolamento e derisione da parte dei coetanei.
E’ molto importante, quindi, che chi è affetto da psoriasi si rivolga a centri specializzati, in cui i dermatologi collaborano con figure professionali come gli psicodermatologi o gli psicoterapeuti, esperti che aiutano la persona, in qualsiasi fase della vita essa sia, a superare i disagi emotivi ed a vivere una vita relazionale piena e soddisfacente.
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