L’uomo bugiardo patologico: il labirinto dell’inganno e la costruzione di sé
L’uomo bugiardo patologico: la distorsione della realtà e la costruzione del sé
La menzogna patologica non è solo un inganno nei confronti degli altri, ma un tradimento di se stessi, un continuo allontanamento dalla realtà. L’uomo bugiardo patologico vive in un mondo costruito su fragili menzogne, dove la verità diventa un concetto sfuggente. Questo fenomeno affonda le radici non solo in dinamiche psicologiche, ma anche in antiche trame letterarie, dove la manipolazione della realtà si fonde con il desiderio di controllo e potere.
La maschera ingannevole
L’uomo affetto da menzogna patologica crea un'immagine di sé che non corrisponde mai alla realtà. In Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1890), troviamo un esempio emblematico di questa dinamica: Dorian nasconde i suoi atti più deplorevoli, mentre il suo ritratto, invecchiando, riflette il degrado morale. Analogamente, il bugiardo patologico cerca di mantenere intatta la sua immagine esteriore, mentendo compulsivamente per proteggere la maschera costruita. Ma, come Wilde ci ricorda, ogni bugia finisce per corrodere l’anima.
Questa costruzione di una verità fittizia può essere vista come un meccanismo di difesa, un modo per evitare il confronto con le proprie paure o inadeguatezze. Tuttavia, le conseguenze di queste bugie, spesso elaborate e intrecciate tra loro, possono distruggere relazioni e vite. L'uomo bugiardo vive con il costante timore di essere smascherato, eppure è incapace di interrompere il ciclo di menzogne.
Le radici della patologia
Molti psicologi concordano sul fatto che la menzogna patologica sia una condizione legata a profonde insicurezze e, spesso, a traumi infantili. Nel suo libro The Drama of the Gifted Child (1979), Alice Miller sottolinea come le ferite psicologiche non riconosciute possano portare a comportamenti auto-distruttivi. L’uomo bugiardo patologico potrebbe essere stato costretto, sin da giovane, a indossare una maschera per ottenere approvazione o evitare punizioni. Da adulto, questa dinamica si radica in un comportamento cronico.
In un contesto psicologico, questo tipo di comportamento si associa spesso a personalità narcisistiche o antisociali, dove la menzogna diventa uno strumento per manipolare e controllare. Freud, nel suo saggio Al di là del principio di piacere (1920), esplora come la ripetizione di certi comportamenti disfunzionali derivi da una pulsione inconscia che cerca di riprodurre situazioni traumatiche non risolte. In questo caso, la bugia patologica non è tanto un atto intenzionale, quanto un meccanismo ripetitivo che riflette un conflitto interiore non elaborato.
L’illusione del controllo
Il bugiardo patologico non mente solo per ingannare gli altri, ma anche per illudersi di avere il controllo sulle circostanze. Il romanzo Don Chisciotte di Cervantes (1605) rappresenta un parallelismo interessante: il protagonista vive in un mondo illusorio, creato dalla sua immaginazione e dai suoi desideri. Allo stesso modo, l’uomo bugiardo si illude di poter controllare la percezione degli altri attraverso la menzogna. Ma, proprio come Don Chisciotte, la sua visione del mondo è destinata a crollare di fronte alla realtà.
Questa costante distorsione della realtà non è altro che un tentativo di sopravvivere a un mondo che appare ostile o incomprensibile. Tuttavia, il prezzo da pagare è altissimo: isolamento, perdita di fiducia, e una progressiva alienazione da sé stessi e dagli altri.
La distruzione dei legami umani
Le conseguenze delle bugie patologiche si riversano inevitabilmente nelle relazioni personali. La fiducia, una volta infranta, è difficile da ricostruire. In La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923), il protagonista vive in un costante stato di autoinganno, incapace di distinguere tra la verità e le sue illusioni. Alla fine, si rende conto che la sua incapacità di affrontare la realtà lo ha condannato a una vita di rimpianti. Analogamente, l’uomo bugiardo patologico si trova intrappolato in una spirale di menzogne che lo allontana dalle persone care, creando un vuoto affettivo incolmabile.
Conclusione
La menzogna patologica è un fenomeno complesso e distruttivo, che nasce da profonde ferite interiori e si manifesta attraverso un costante tentativo di controllare la realtà. La letteratura ci offre numerosi esempi di personaggi che, come l’uomo bugiardo patologico, vivono nell’illusione, per poi scoprire che la verità, anche se dolorosa, è l’unica via per la libertà. Solo affrontando le proprie paure e accettando la realtà si può sperare di rompere il ciclo distruttivo delle bugie e ritrovare una connessione autentica con il mondo.
La consapevolezza è il vero lusso che ci cambia la vita! Dr. Elena De Franceschi Psicologa clinica e.defranceschi@psicoaosta.com info@psicoaosta.com www.psicoaosta.com
Psicologa - Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
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