Dott.ssa Elena Fioraso

Dott.ssa Elena Fioraso

Psicologo, Psicoterapeuta EMDR

Devo andarmene di casa?

Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Vi scrivo perché ho bisogno di aiuto: da un paio d'anni ho un rapporto molto difficile con mia mamma, che lamenta di non vedere più la stessa Martina di prima, dice che sono cambiata (ovviamente in negativo), che non mi riconosce e non poche volte mi ha fatto capire (anche dichiarandolo esplicitamente) che non le piaccio e non mi apprezza. Quello che vedo io è una persona molto fragile, che attacca con aggressività per cercare di riprendere il controllo su una figlia che finalmente sta cercando l'indipendenza e che ha bisogno di rafforzarsi per riuscire a vivere da sola. Non mancano le occasioni in cui lei, per poter rafforzare la sua tesi, fa il resoconto di tutto ciò che è andato male nella mia vita, caricandolo di un'ironia molto cattiva che a me fa tanto male. Non solo parla del passato, ma afferma con una certa sicurezza che, secondo lei, la mia vita è destinata ad avere continui inciampi e grandi errori se decido di continuare così. Da mesi ormai non sento una parola di supporto, anche solo un gesto che mi faccia capire che, nonostante tutto, sono loro figlia e loro mi apprezzano per come sono. Ho l'impressione che, se non sono come loro vogliono che io sia, non mi apprezzeranno mai. E io avrei tanto bisogno di un sopporto, almeno quello dei miei genitori, perchè sono una ragazza con l'autostima sotto i piedi e sono anche molto fragile. Nonostante ciò, ho la forza di dire che quello che mia madre dice di me non corrisponde a quello che sento io, che penso di essere un'ottima persona. Detto questo, mi è stato caldamente e ripetutamente suggerito di andarmene da casa. Qualcuno ha un consiglio per me?

Carissima Martina, quella che descrivi molto bene è ciò che avviene quando ciascun figlio cresce e fa le scelte che ritiene più corrette, ascoltandosi e capendo che cosa vuole per sè. Dall'altra parte descrivi altrettanto bene l'atteggiamento di un genitore che ha difficoltà ad accettare che il proprio figlio/a sia cresciuto/a e faccia le sue scelte anche diverse da quelle che lui stesso si sarebbe aspettato e che avrebbe auspicato per il figlio/a. "Non le piaci e non ti apprezza" perchè chiaramente non condivide ciò che tu hai scelto per te e quindi ecco che il tentativo di attaccarti e giudicarti è per farti tornare sui tuoi passi. Come tu descrivi è il tentativo di controllarti e di non permetterti di trovare la tua indipendenza, non tanto perchè tu non ne sia capace (anche se magari questo potrebbero dirti) ma perchè non sanno reggere il distacco da te. E' normale che tu ne soffra e che desideri l'appoggio dei tuoi genitori ma questo non dipende da te e potresti averlo solo in cambio di una tua compiacenza al loro volere.

Tu dimostri una grande forza e continua a credere in te, in quello che senti e, soprattutto, continua a credere di essere un'ottima persona perchè lo sei!!! Andartene di casa potrebbe essere un buon modo per raggiungere ciò che è bene per te, ossia l'autonomia, l'indipendenza e la realizzazione dei tuoi sogni e dei tuoi desideri. Questa scelta potrebbe andare a discapito dell'appoggio dei tuoi genitori ma, a mio personale parere, ne vale la pena, altrimenti rischieresti di vivere una vita che non è la tua ma la loro. E' anche chiaro che di fronte a una tale scelta potresti avere bisogno di un supporto e sta a te cercarlo e trovarlo in amici, parenti o anche in un professionista che ti supporti per un breve periodo.

In bocca al lupo!

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Dott.ssaElena Fioraso

Psicologo, Psicoterapeuta EMDR - Vicenza

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