attacchi di panico: cause
Nella mia esperienza clinica mi sono confrontata spesso con persone che soffrivano di attacchi di panico ed i loro racconti erano tutti molto simili; la descrizione dei sintomi è pressochè la stessa e coincide con quelli riportati nei manuali che ne trattano: sudorazione più intensa, palpitazioni, terrore, senso di chiusura alla gola...tutte cose note a chi ha avuto attacchi di panico.
Di solito l'attacco è legato ad un luogo o ad una situazione (guidare in galleria, stare in luoghi chiusi o troppo aperti...) e quindi il paziente è spinto ad evitare quel luogo o quella situazione: per un pò la cosa può anche funzionare, almeno finchè non diventa troppo limitante od invalidante per la sua vita.
Ma a cosa è dovuta questa paura e dove nasce?
E' il luogo stesso o la situazione a ricrearla?
In realtà nessuna delle due cose. E' la mente stessa della persona a ricreare quella paura, ripetendo continuamente gli stessi pensieri negativi, ed è qui che può intervenire lo psicoterapeuta, spezzando questa catena negativa e ristrutturando il pensiero del paziente.
La persona che soffre di attacchi di panico tende ad isolarsi nei suoi pensieri, anche quando si trova in mezzo agli altri, anche quando è in una situazione piacevole e con persone che le vogliono bene; si tiene stretta i suoi pensieri autodistruttivi come fossero la sua ancora di salvezza contro la paura: ma questo è ovviamente un paradosso, di cui la persona non è cosciente. Il primo passo da fare insieme è di solito proprio quello di svelare questo gioco paradossale, che fa sentire costantemente la persona in preda all'angoscia e alla paura che le accada qualcosa di tremendo.
Per uscire da tutto ciò è necessario rivolgersi ad un professionista perchè rimanere da soli col proprio malessere, non migliorerà le cose, anzi, si rischia di stare sempre peggio!
Dott.ssa Elena Gualdani
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento