Le festività mi provocano tristezza, perchè? Cosa fare?
Per molte persone l’arrivo delle feste è sinonimo di felicità, un periodo in cui ritrovarsi con amici e familiari per passare delle ore piacevoli, scambiandosi dei doni e gustando piatti della tradizione. È un periodo di attesa, a volte molto frenetico e stressante tanto che Holmes e Rahe hanno stilato una lista degli eventi più stressanti per un essere umano e le festività vi rientrano, in particolare il Natale.
Il periodo che racchiude Natale, Capodanno ed Epifania porta però inevitabilmente a fermarsi con sé stessi. E quando ci si ferma, non essendo abituati a farlo dato il ritmo veloce della vita quotidiana, facilmente emergono domande del tipo: “Cosa ho raggiunto in questo anno? Sono soddisfatto della mia vita?” e se le risposte sono negative è molto probabile che l’umore ne risenta.
Ecco perché molte persone non amano le festività natalizie, perché esse “obbligano” a fermarsi, facendo emergere ciò che evitiamo di sentire durante il resto dell’anno: le emozioni.
Le emozioni possono essere però ottimi indicatori, dandoci informazioni importanti su come stiamo e su come possiamo prenderci cura di noi stessi. Un esempio su tutti: durante le vacanze a molte persone capita di provare TRISTEZZA. Analizziamo insieme quali sono le basi di questa emozione: la tristezza si manifesta di fronte ad un evento/uno stimolo che ci richiama una PERDITA. Spesso questa parola è sinonimo di lutto ma non è sempre così:
Queste sono le motivazione del perché spesso le persone sentono maggiormente durante le festività un senso di solitudine, di tristezza e a volte di depressione.
Come cogliere la palla al balzo!
Questo momento “no”, se ben energizzato, potrebbe portare ad una svolta e perché no, magari ad un cambiamento. Potrebbe essere il momento migliore, essendo anche l’inizio di un nuovo anno, per decidere quali saranno i prossimi obiettivi da raggiungere, ricordando che un obiettivo per essere definito tale deve essere posto in termini concreti e raggiungibili.
Evita propositi del tipo “dimagrire”, “diventare una persona migliore”, “essere più felice” e poniti obiettivi come “dimagrire 10kili in 4 mesi”, “imparare a dire di no e ad esprimere i miei bisogni a mio marito e ai miei familiari”, “prendermi un’ora di tempo durante la settimana per coltivare ciò che mi piace”.
Questo è ciò che si intende con “concreti e raggiungibili”. Se in modo autonomo si ha la sensazione di non farcela o di avere bisogno di un aiuto per imparare a raggiungere i propri obiettivi è possibile intraprendere un percorso psicologico mirato, non necessariamente a lungo termine. Non molti sanno, infatti, che la Psicologia serve anche a “migliorare aspetti della propria vita”, non solo a “curare”.
L’Analisi Transazionale è, tra gli altri, l’approccio che maggiormente predilige un lavoro psicologico alla pari tra terapeuta e paziente/cliente e che punta alla definizione e al raggiungimento di obiettivi come quelli su citati.
Un ulteriore modo potrebbe essere quello di non ascoltare le emozioni solo durante le festività, quando emergono con più forza, ma dar loro ascolto anche durante l’anno dedicandoci alle attività che ci rilassano, stando con le persone che ci permettono di esprimerci e, se desideriamo approfondire questo tema, partecipare a serate ed incontri a tema sulle emozioni (nella zona di Codroipo ne attiveremo durante l’anno). Anche questo infatti è un modo per fermarsi e prendersi un’ora alla settimana per approfondire la conoscenza di sé, con buone ricadute sull’umore, sulla soddisfazione personale e sulle relazioni.
Spero che questo articolo possa aver chiarito a molti come mai durante le feste capita di sentirsi tristi, soli e angosciati e dare alcuni spunti per un maggiore benessere.
Auguro a tutti voi di raggiungere i vostri obiettivi e i vostri sogni in questo 2015!
Dott.ssa Eleonora Rinaldi
Psicologa
Specializzanda in psicoterapia ad indirizzo Analitico-Transazionale
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