Genitori e sensi di colpa
Buona sera scrivo perché ormai da molti anni ho un rapporto molto difficile con i miei genitori. Mia mamma ha un carattere molto forte ed è stata molto severa con me e mia sorella. Mio papà ha sempre delegato tutto a lei riguardo la nostra educazione. Non ha mai preso posizione. I problemi più grossi però sono nati nel 97 quando mio padre ha tradito mia madre. Da quel momento è scoppiato l'inferno. Lui è impazzito era all'estero per lavoro e non voleva più tornare a casa. Lei impazzita, ha iniziato a fare la vita da adolescente e io la vita da mamma. Non si sono mai separati ed hanno continuato una guerra per anni. Noi figlie abbiamo dovuto assistere a cose veramente spiacevoli. Nel 98 mi sono sposata e le cose continuavano. Ho iniziato ad avere ansia ed attacchi di panico. Sono stata in psicoterapia. Il casino in famiglia continua in tutti i campi. Affettivo, economico e anche di salute. Mio padre ha avuto un infarto. Mia sorella ha sofferto di problemi alimentari. Io rimango in dolce attesa ma comunque non ho tregua ogni problema mi viene sempre buttato addosso. Mio marito, santo uomo, sopporta tutto e tutti e aiuta i miei genitori in tutti i modi. Per farla breve passano gli anni ho 2 figli ma ancora non riesco a staccarmi dai miei genitori. Con loro sono intollerante e faccio fatica a stare con loro che invece mi vedono come una figura portante e vorrebbero stare sempre con noi. Da una parte mi sento in colpa perché li faccio soffrire ma dall'altra so che dovrei staccarmi da loro perché non posso continuare a soffrire. Ho provato a dire loro che ho bisogno dei miei spazi ma sembrano non capire e io ho altri sensi di colpa. Sostanzialmente è da una vita che mi sento di dover fare da genitore ai miei genitori.
Buongiorno Martina
Lei è grande e ha, a sua volta, una famiglia. Spesso, quando siamo ancora e "solo" figli, ci facciamo carico di ciò che in famiglia non funziona, e cerchiamo, in qualche modo, di risolverlo. Purtroppo questo compito, per un figlio (a qualunque età), risulta impossibile da "risolvere". Lei fin da piccola, e poi da ragazza, ha cercato di essere un supporto per i suoi genitori, per il suo nucleo familiare. Ad oggi, però, lei ha la sua famiglia (suo marito e i suoi bambini), e quella di origine, seppur importante, dovrebbe avere un significato diverso da quello che le dà e le ha sempre dato. Essere di sostegno e aiuto per i suoi, è sicuramente importante, ma sovraccaricarsi o sentirsi responsabile per loro, non penso sia funzionale per nessuno. "Separarsi" da loro senza sentirsi troppo in colpa, potrebbe risultare essere l'unica soluzione. Ovvio che, non sia facile, anzi, descrive, chiaramente, la sofferenza che ha nel pensare di "abbandonarli". Per riuscire a "tagliare il cordone ombelicale", potrebbe farsi aiutare da uno specialista, che possa cercare di dare un significato al suo passato e mostrarle come poter essere più serena, senza troppo colpevolizzarsi. So che non è facile, soprattutto perché è sempre stata abituata ad avere "un ruolo ben definito" nella sua famiglia di origine, ma penso sia importante per lei poter modificare tale ruolo in uno più idoneo e funzionale per tutti, soprattutto per lei.
Auguro buona fortuna