Matrimonio finito o c’è speranza?
Buongiorno, Io e mia moglie ci siamo sposati circa due anni fa dopo due anni di convivenza. Abbiamo Sei anni di differenza, io della provincia, lei di Milano. Io proveniente da una famiglia di genitori divorziati, lei da una famiglia molto tradizionale originaria del sud con una madre molto presente ed un padre molto buono ma forse non molto partecipe in passato della vita familiare. Lei in cerca dell’anima gemella con cui costruire una famiglia con magari tre figli. Io single incallito con alle spalle un paio di storie serie e innumerevoli storielle, anni caratterizzati da frequentazioni fugaci e poco impegnative, un buon lavoro che mi ha sempre permesso di togliermi parecchi sfizi e poca prospettiva per il futuro. Ci conosciamo sul lavoro e ci innamoriamo, all inizio con non pochi ostacoli che si presentarono. Dopo un anno decidiamo di andare a convivere nella mia casa fuori Milano, dopo quasi un anno ci trasferiamo a Milano perché lei era insoddisfatta della vita di provincia. Dopo due anni decidiamo di sposarci dato che lei lo desiderava moltissimo, per me non era fondamentale ma diventò importante anche per me dato che la amo molto. nel frattempo lei rimane incinta di nostra figlia che abbiamo entrambi voluto. Dopo la nascita di Olivia Inizia un periodo di crisi sempre più profonda, io accusato di non averla supportata nella gravidanza e nella maternità, di essere incapace di amare e di cercare sempre spazio al di fuori della famiglia con i miei hobby e sport che nel corso degli anni ho progressivamente abbandonato per concentrarmi su famiglia e lavoro. Iniziamo successivamente un percorso di terapia di coppia che però viene abbandonato dopo qualche mese perché lei non è soddisfatta della psicologa scelta. Dopodiché inizio il mio percorso individuale su pressione di lei sua e trovo una dottoressa che mi sta aiutando a gestire la mia situazione è a capire che cosa non funziona in me.
La sua famiglia mi vede come l’uomo cattivo che fa soffrire la loro bambina, la mia famiglia la vede come la moglie rompiscatole e che mi ha fatto rinunciare a tutta la mia vita precedente. Decidiamo di fare un altro figlio, consapevoli che potrebbe essere un errore in questo momento ma io mi sento di farlo per l’amore nei confronti di mia moglie e della nostra prima figlia. Per mia moglie forse è solo il modo di raggiungere il suo obiettivo di avere figli. A dicembre rimane incinta per la seconda volta, siamo felici ma sempre più distanti, la sessualità tra di noi è un lontano ricordo.. Per “semplificarci” ulteriormente la vita acquistiamo una casa nuova più grande che verrà pronta fra un anno, probabilmente un altro errore commesso. I problemi nascono molto spesso per la gestione ed educazione di nostra figlia, lei ha un approccio molto Montessoriano e ultra moderno, io cerco di essere più inquadrato e rigoroso senza esagerare ovviamente. Anche in questo mi critica dicendo che sono preistorico e non ho sensibilità. Ci tengo a precisare che si sta creando un bel rapporto con mia figlia, sono molto orgoglioso e felice anche di me stesso.
Il sesso dopo la prima figlia è diventato solo il modo per concepire un altro bambino, da parte di mia moglie sento che non c’è più nulla di quello che c’era in passato, passione e complicità. Non mancano i momenti, manca la voglia da parte sua... la capisco anche e mi fa sentire ancor più frustrato.
Oggi ci troviamo in una convivenza forzata in piena emergenza Covid-19 che ha assunto le tinte fosche dell’incubo. Lei è al sesto mese di gravidanza e minaccia la separazione non appena possibile perché senza speranza per il futuro. È arrivata a chiedermi di lasciare casa nostra per lasciarla tranquilla dato che non sopporta più la mia presenza. Mi accusa di essere un narcisista patologico e mi disprezza ogni giorno di più. Non ho perso le speranze e sono certo di amarla ancora molto, purtroppo non sono sicuro che dall’altra parte ci sia ancora sentimento.
Ci siamo rivolti nuovamente a due specialiste che ci stanno seguendo ma purtroppo vedo che lei non si mette in discussione, continua ad addossare la colpa a me è aspetta che le dottoresse ci risolvano i nostri problemi.
Voglio solo salvare il mio matrimonio e la mia famiglia che sono le cose più importanti della mia vita.
Buongiorno Filippo
Mi spiace molto leggere la sua sofferenza e constatare che, nonostante gli sforzi, tutto appaia molto faticoso. Posso dirle che, l'arrivo dei figli destabilizza sempre molto la coppia, che, se già è in una situazione di emergenza, può trovarsi a soccombere. Forse ha ragione lei quando scrive che l'aspettare un altro bimbo e comprare casa, sono state scelte azzardate e forse, penso io, dettate inconsciamente, dall'esigenza di stare insieme "nonostante tutto". Non è chiaro se dopo il primo percorso di coppia, ora ne avete intrapreso un altro insieme o state svolgendo un percorso individuale. In ogni caso, credo che, l'unica soluzione possibile, sia aspettare e capire attraverso i percorsi che state svolgendo, cosa può accadere. Non posso rispondere in modo deciso alla sua domanda, ma posso dirle che, attraverso la psicoterapia, potrete comprendere maggiormente quale strada intraprendere. Inoltre, sua moglie, essendo incinta, è in un momento molto delicato della sua vita. Rifletterei e farei riflettere anche la sua compagna, che prendere decisioni affrettate ed impulsive, non porterebbe a nulla di buono. Affidatevi alla vostra terapia, e cercate di trovare una via per poter comprendere cosa sia migliore per tutti voi (come coppia assolutamente, ma anche per i vostri bimbi).
Auguro con tutto il cuore buona fortuna.
Dott.ssa Elisa Danza