Cambiare Psicoterapeuta
Faccio sedute di psicoterapia regolarmente una volta a settimana da ormai quasi 5 anni (con qualche pausa dovuta ad esigenze lavorative), e per tutto questo periodo ho sempre avuto lo stesso terapeuta. In questo momento della mia vita però mi sento ad un punto morto, complice anche (ma non solo) la difficoltà di trovare lavoro; una delle mie più care amiche, venendo a conoscenza di questo mio sentire, mi ha consigliato di provare a cambiare psicoterapeuta, consigliandomi di provare il suo. I motivi di questo consiglio sono principalmente due: il primo, lo psicoterapeuta della mia amica è un comportamentista, a differenza del mio, ed il suo approccio, a parere della mia amica, è molto "pratico" (per esempio le propone degli esercizi) e questo ha un risvolto abbastanza immediato; il secondo, la mia amica sostiene possa essere utile sentire un parere diverso dal solito. Inoltre, la mia amica si è trovata davvero molto bene con questo professionista e l'ha già consigliato ad altri amici comuni, i quali si sono trovati altrettanto bene.
Quello che io mi domando è se le argomentazioni della mia amica hanno senso (nessuna di noi due ha competenze in questo ambito), ed è quindi consigliabile cambiare psicoterapeuta. Io attualmente non ho problemi con il mio terapeuta, ma appunto mi sembra di essere ad un punto morto da cui non vedo una via d'uscita, almeno in tempi brevi (e purtroppo, in questo momento avrei bisogno di "mettere ordine", o quantomeno trovare una strategia d'azione, in tempi relativamente brevi), e sinceramente sarei curiosa di provare un nuovo approccio "più pratico". Allo stesso tempo, cambiare adesso, mentre il mio percorso è ancora "aperto", mi sembra come lasciare una cosa (che ha già portato a dei risultati) a metà, con il rischio che tutto ciò si riveli "controproducente". Chiedo dunque a chi ha più competenze di me un parere, grazie in anticipo.
Cara Federica
Innanzitutto credo sia importante esplicitare, al terapeuta, i suoi dubbi. Ogni professionista, così come ogni paziente, è a sè. Ogni terapia è a sè. Rifletta su ciò che ora sta provando, e trovi il modo di esplicitarlo al collega che la segue. Rispetto ai vari approcci terapeutici, non entro in merito, in quanto le consiglierei una modalità di lavoro in linea con la mia formazione, e mi sentirei di darle un parere imparziale. Detto questo, i suoi dubbi, soprattutto in una terapia già avviata e in corso da tempo, sono leciti. Ne parli e comprenda, insieme al suo terapeuta, cosa sta accadendo. Le dico ciò, perché esprime di trovarsi bene, ma di essere in una situazione di apparente stallo. Ci rifletta.
Auguro buona fortuna.
Dott.ssa Elisa Danza