Non so se devo rivolgermi ad uno specialista
Nove mesi fa ho affrontato la mia prima rottura in campo sentimentale, e non l’ho presa affatto bene, soprattutto dopo un riavvicinamento andato in fumo sono diventata l’ombra di me stessa, passavo le giornate chiusa in casa e mi sentivo come se stessi per morire, credo di aver sviluppato anche un forte disturbo d’ansia. Da un paio di mesi a questa parte i sintomi sembrano essersi attenuati, ma non riesco comunque a liberarmi del fantasma della persona che mi ha ferito. Quotidianamente non rappresenta più un pensiero fisso, ma è comunque presente.
Ciò che mi preoccupa è quello che dico quando sono sotto effetto di alcol, perché contatto questa persona con cui non ho più rapporti e ho costantemente bisogno di averla accanto. Sono preoccupata anche perché l’ultima volta ho chiesto di essere uccisa perché sono inutile a questo mondo. Un pensiero simile è latente in me anche da sobria, ma non penserei mai alla morte.
Credo di avere anche un disturbo legato all’ansia sociale, ma non posso esserne sicura.
Vorrei capire se tutto ciò solo una fase per cui non dovrei preoccuparmi, o se dovrei effettivamente parlare con qualcuno di esperto.
Buongiorno,
Attraverso l'esperienza professionale sono arrivata a dedurre che la rottura di un rapporto sentimentale può essere paragonata ad un lutto. Alcuni riescono a stare meglio dopo pochi mesi, altri dopo 6 mesi altri ancora dopo anni.
Quello che mi sento di dirle è di attraversare il suo dolore per la rottura, perché più male sta ora meno lo starà in futuro.
Buona vita