psicologo, psicoterapeuta, consulente tecnico di parte, consulente stalking, mediatore
Disturbo invalidante e non accettazione
Sono una ragazza di 26 anni, non so da dove cominciare per spiegare la mia insofferenza..da anni cerco di analizzare i miei comportamenti al limite, i miei cambiamenti d'umore continui, la mia vita privata instabile ed i miei problemi alimentari. Ho sempre avvertito un senso cronico di vuoto nelle mie fasi calanti cosi cerco in ogni modo di zittire questa voce e mi ritrovo a collezionare uomini ed esperienze sessuali estreme, a distruggere qualsiasi relazione sana e duratura con il mio atteggiamento che muta continuamente, fatico oggi anche a concentrarmi sugli obiettivi lavorativi post laurea e capitano settimane in cui non riesco nemmeno a rispettare gli impegni presi con il tirocinio..questo mi provoca una grande rabbia verso me stessa, perché so di avere una mente brillante che ho finito per rendere tanto complessa quanto ingestibile senza più poter vivere serenamente. A tutto ciò trascino una forte ossessione per il cibo, ne faccio abuso poi lo demonizzo e non riesco ad accettarmi se non entro il sottopeso. Da un paio di mesi la situazione è peggiorata, vivo su di un altalena che sale scende sempre più velocemente ed io afferro qualsiasi cosa mi capiti a tiro, senza riuscire a fermarmi a trovare un equilibrio duraturo,vivo ogni giorno aprendo gli occhi con la consapevolezza che sarà l'ennesima guerra e l'ennesima incognita d'emozioni e di azioni.
Salve Cinzia
la sua consapevolezza e richiesta di aiuto è un notevole vantaggio.
Mi rendo conto della difficile altalena che deve gestire.
Dopo aver chiesto aiuto deve intraprendere una psicoterapia al fine di stare meglio.
Può farlo in un servizio pubblico per es. ASL oppure privatamente scegliendo un professionista da questa consultazione che ha fatto o facendosi consigliare dal suo medico di base.
L'elemento importanate è iniziare ed avere una continuità. Mi faccia sapere cosa ne pensa. Buona serata