psicologo, psicoterapeuta, consulente tecnico di parte, consulente stalking, mediatore
Non capisco il mio terapeuta
Ciao a tutti, vado in terapia da circa 6 mesi, inizialmente mi trovavo molto bene con il terapeuta ma ora inizio a nutrire dei forti dubbi. Innanzitutto mi sembra che mi senta ma non mi ascolti, ho dovuto raccontare la stessa cosa più volte (sono bulimica, ad Agosto abbiamo fatto una seduta parlando delle mie buffate e Ottobre ho dovuto ridirglielo perché non si ricordava questa mia problematica) e poi mi sembra sia troppo amichevole, nel senso che facciamo intere sedute a parlare del nulla cosmico ( tipo di ristoranti o altri terapeuti) e se non sono io ha iniziare a parlare dei miei problemi lui va avanti a chiacchiere. Senza contare che mi mette proprio a disagio perché mi racconta storie di altri pazienti ( non fa nomi però rimane il fatto che comunque non c’entrano con i miei problemi quindi non capisco) e si lamenta che lavora troppo, cioè alcune volte si mette a contare quante sedute gli manchino prima di staccare quel giorno. Ho provato ad accennargli le mie perplessità e si è limitato a dirmi “non devo mica convincerti io a continuare la terapia”. Io sono sicura di aver bisogno di una mano, oltre alla bulimia sono autolesionista, alcune volte sbatto la testa contro il muro o mi riempio di schiaffi, medito spesso di ammazzarmi ect eppure non so lui sia il terapeuta adatto. Senza considerare che pur essendo uno psicologo clinico non si è mai accennato a mezzo disturbo o diagnosi di alcun tipo.
Salve Desirèè
le sue difficoltà sono proprio tema centrale di una seduta, quello che lei pensa e come si sente.
Impronti la prossima seduta su questo così si accorgerà se la relazione terapeutica è significativa ed efficace. Il terapeuta le potrà dire il suo controtransfert e potrete lavorare su questo.
Se la seduta non la convincerà per nulla e la sentirà inutile allora gli potrà comunicare che vuole cambiare terapeuta.
Mi faccia sapere come è andata. Buon proseguimento