psicoterapeuta, neuropsicologo, specialista Medicina psicosomatica e PNEI,
Crisi di coppia
Io e mio marito siamo insieme da più di vent anni, 14 di matrimonio, due bambine. Da un anno siamo entrati in crisi, lui soprattutto e tutto è partito da una mia insistenza pressione quando mi sono accorta di un suo distacco da me ( si isolava, stava spesso sui social e sul suo telefono) e il suo avvicinamento ad una sua collega. Lui ha ammesso di aver stretto un'amicizia, come la definisce lui, di sentirsi bene con questa persona che gli dà leggerezza. Non c è stato niente di fisico e i loro rapporti si limitano a momenti al lavoro, tra chiacchere ed un caffè. Da quello che ho capito chiacchiere superficiali, di argomenti frivoli, leggeri appunto.Da quando ne abbiamo parlato sta evitando di sentirla al di fuori del lavoro ma cmq credo cancelli ogni chat e messaggio che si mandano perchè sa che mi infastidiscono. A parte questo parlando e discutendo in questi mesi lui ammette di essere in crisi personale che nasce dalla morte di una sua grande amica, praticamente una sorella per lui in quanto è l unica parte"sana della sua infanzia". Ha vissuto del tensioni tra i suoi genitori fino alla separazione avvenuta quando lui era in adolescenza. Separazione che ha portato a un disgregarsi dei rapporti con sua madre e suo padre in maniera altenante.Ora con il padre ha un rapporto tranquillo, non lo definirei sereno ma si sentono e vedono ogni tanto mentre con la madre e il fratello non ci sono rapporti(non per liti particolari ma per scelta della madre). In questo suo periodo particolare sta riflettendo molto su questo, sta riflettendo sulla sua vita in generale e dice che questo lutto lo ha portato a cambiare e a vedere la vita con leggerezza. Mi accusa di essere stata pesante e di averlo fatto sentire inadeguato, gli parlavo solo dei problemi con le bambine e di gestione, non mi sentiva più moglie. In questi anni anche il suo impegno lavorativo è cambiato, è sempre al lavoro, torna tardi, si sente stressato e sotto pressione anche lì ma non riesce a staccare perchè lo definisce la sua passione. Dice che dalla nascita della seconda bambina io sono cambiata, ne abbiamo parlato in un breve percorso di terapia di coppia e li sono emerse anche le mie difficoltà, ha capito che mi sono sentita sola, che lo sentivo assente e non mi sentivo supportata ma lui dice che ha bisogno di sentirsi leggero e dice che comunque c è sempre stato per la famiglia. Se è sempre al lavoro è anche perchè abbiamo bisogno economicamente. Anche io lavoro a tempo pieno ma il mio orario mi permette di gestire le bambine, la scuola e i loro impegni. La terapista di coppia gli ha consigliato un percorso individuale dicendogli che ci sono troppi fantasmi e cose irrisolte che lo turbano. Lo ha messo di fronte ad una riflessione sul fatto che negli anni è stato allontanato dai suoi ed ora sembra stia allontanando l unica persona certa nella sua vita con cui ha costruito ciò che sempre ha desiderato. Lui sta male, è molto chiuso, non vuole farmi soffrire ma si sente inerme, non sa più quello che prova, quello che vuole. Ora inizierà questo percorso e spero che lo aiuti a fare chiarezza...è difficile per me stargli vicino ma ci sto provando in tutti i modi, non nascondendogli però anche i miei momenti di sconforto. Mi chiedo se questo percorso lo aiuterà a capire ciò che realmente vuole. Ho l impressione che butti su di me tutte le rabbie represse verso la madre e in questo modo mi stia vedendo come ostacolo alla sua vita e non sia più disposto ad accettarlo.
Salve Fabi, deve dare tempo al percorso, che suo marito intraprenderà, di dare le risposte di cui ha bisogno.... Non gli metta fretta. Consiglierei un percorso anche a lei....Auguri di cuore