Dott.ssa Elisa Pizzonia

Dott.ssa Elisa Pizzonia

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Rabbia per il mio ragazzo

Salve,
mi rivolgo a voi in quanto avrei bisogno di provare a comprendere se il mio stato d'animo è plausibile o meno, riguardo la situazione, stò soffrendo molto e non riesco davvero più ad essere serena. Premetto che ho passato una vita difficile, tra autolesionismo, problemi in famiglia, malattie e molta solitudine, pochissime amicizie e due grandi delusioni in amore, ma questo è normale e credo capiti a molti.
Sono fidanzata con un ragazzo da poco più di tre anni, dopo le precedenti storie in cui ho sofferto molto, ho conosciuto lui, ragazzo buono, sensibile, disponibile e molto gentile, che mi ha sempre voluto bene e rispettato; il mio problema è sorto non da subito, ma pochi mesi dopo che ci siamo messi insieme, lui studiava in accademia pittura, la sua passione. Per sette anni ha "studiato" per poi diplomarsi col minimo dei voti ed ogni tanto faceva qualche lavoretto di commissione dipingendo quadri o allestendo strutture. Non ha mai fatto altri lavori, perche non voleva abbassarsi ad altro, anche nella sua famiglia l'hanno sempre viziato. Lui ha 31 anni ed io 33, durante questi anni mi sono sempre trovata io a lavorare moltissimo (come ho sempre fatto) per cercare di comprarmi una casa, pagare le cene, le uscite e le poche vacanze fatte assieme,
inizialmente non mi pesava perchè ero molto trasportata da questo sentimento. Pian piano ha iniziato a pesarmi, quando lo chiamo lui "Riposa", non fa praticamente nulla, se non disegnare ogni tanto.
Un anno fa mentre ancora lui "Studiava" ho abortito perchè non volevo che lui rinunciasse alla sua passione, dovendo iniziare a lavorare. Nella mia famiglia mio padre (col quale non ho buoni rapporti se non stima perchè è un gran lavoratore) e mio fratello sono sempre stati uomini esemplari per il dovere, ma non avvezzi ai sentimenti ed al dialogo.
In breve, ora mi ritrovo a voler costruire fortemente un futuro, ma lui non ha un soldo anche se continua a dire da 3 anni che lo vuole anche lui e che un giorno sicuro diventerà insegnante e qualcosa tirerà fuori. Il mio problema è che questa storia mi sta rendendo nervosissima e ho molti sbalzi d'umore, a volte lo detesto e non voglio nemmeno vederlo. E' giusto che io mi senta così? Mi da i nervi il fatto che sua madre gli dia i soldi di nascosto. Non posso nemmeno dirglielo, perchè essendo figlio unico, dice che loro lo aiuteranno sempre. Continua a dirmi che è piu importante l'affetto che prova, che i soldi e che prima o poi arriverà qualcosa. Ma nel frattempo io mi sento malissimo. Non mi riesco a fidare e non lo vedo come uomo. Sarò influenzata dagli esempi della mia famiglia? Mi lega a lui quello che non ho mai avuto, ma allo stesso tempo mi manca una stabilità. Che cosa posso fare? Nonostante gliene parlo, non cambia nulla. Lui dice che le cose cambieranno, nel frattempo mi sento stanca e continuo a fare lavori orribili, nonostante abbia studiato molto, solo per mettere da parte qualcosa. Sono invidiosa? E'orribile non capire perchè mi sento così, sono sempre depressa, triste ed ansiosa, persino ossessionata. Grazie

Buonasera Maria,
i suoi sentimenti non sono da sottovalutare, poichè sono sintomo che qualcosa nella vostra relazione è in stallo.
sicuramente esporre le proprie emozioni al suo compagno,sono l'inizio per una migliore consapevolezza, soprattutto sono l'incipit per far capire cosa lei prova in questa situazione, non volendo puntare il dito nei suoi confronti , ma solo manifestando le sue preoccupazioni, ansia, paura e rabbia.
le sue esperienze precedenti, i problemi in famiglia, l'autolesionismo ecc.. le fanno mantenere un attaccamento al suo ragazzo, cosi come lo ha conosciuto, ovvero amorevole, buono e sensibile, qualità che la legano a lui e che vorrebbe per se e la sua futura famiglia.
le vostre esperienze nelle famiglie di origine sono diverse, e ciò che lei vuole per se e per la sua nuova famiglia, è un compagno che la sostiene emotivamente e contribuisca come lei al sostentamento economico nella formazione di una nuova famiglia.
la sua "maturità" probabilmente è avvenuta prima rispetto a quella del suo compagno, per carattere e per esperienze pregresse.

non sarà semplice comunicare al suo compagno le proprie emozioni negative, ma è quello il primo passo per poter capire come migliorare la relazione.
dopodiciò, il suo malessere emotivo, depressione, rabbia, ansia, ipoteticamente sarebbe da trattare insieme a un terapeuta per poter meglio identificare i correlati, le sue credenze e ciò che realmente vuole per la sua vita, per poter poi porre le basi positive per una relazione migliore.

resto a disposizione per ulteriori domande o valutazioni

Cordiali Saluti