Figlia ansiosa depressiva...come comportarmi?
Buongiorno, mia figlia di 16 anni è seguita da una psicologa da qualche mese per disturbo ansioso depressivo e disturbi alimentari. E' DSA ed è seguita costantemente da un'insegnante privata e porta a casa buoni voti. D'accordo con la psicologa abbiamo chiesto anche l'intervento di una psichiatra ma le medicine da sola non le prende quindi gliele porto io, ma spesso le salta e si rifiuta (L72 e Trittico 5 gocce). Parlare con lei diventa difficile, dobbiamo stare attenti alle parole o possibili discorsi che possono portare al cibo o al suo fisico visto che non si piace. Ha un rapporto difficile col padre (non siamo separati) che sotto consiglio della psicologa sta cercando di starle più vicino e comprenderla ma a volte riesce a volte no. Non è anoressica e non vomita quello che ingerisce, ma mangia male e nei momenti di crisi va avanti bevendo solo coca cola zero. Per evitare discussioni che possano scatenare qualche sua crisi mi capita di assecondarla o se manca di rispetto non dico nulla. La psicologa mi dice sempre di aver pazienza visto che è una ragazza con tante criticità ma non credo che questo mio atteggiamento passivo vada bene e vi chiedo aiuto su come mi dovrei comportare. Grazie
Salve Susanna,! non conoscendo la ragazza e non conoscendo la vostra storia se non da queste poche righe mi viene da rispondere con una metafora:
Un fiume in piena ha bisogno di argini, che siano fermi e contenitivi ma nello stesso tempo non rigidi, altrimenti si rischiano inondazioni o distruzione degli argini e il fiume non si riconosce più in quanto tale perché non c'è niente che lo definisce e questo crea sofferenza e disagio"
Spero di averla aiutata ad aprire una nuova possibilità di visione.
Cordiali saluti!
Elisabetta Baccanti psicologa psicoterapeuta Ancona