Non riesco più a studiare e ho un atteggiamento ansioso nei confronti dello studio
Salve, io ho 22 anni e sono all’ultimo anno di un corso magistrale in inglese e in ambito scientifico/sperimentale. È da maggio ormai che ho perso interesse nello studio, mi reputo una incapace e ho paura di fallire, non riesco più a studiare. Sono condizionata a rispettare determinate scadenze durante le sessioni perché ho una borsa di studio e non posso permettermi di perderla. La mia famiglia mi supporta sempre e cerca di non farmi pesare mai niente anzi, mi sprona ad andare avanti e mi dice che i momenti no capitano a tutti e che non è la fine del mondo, ma io me la vivo malissimo. Sono sempre stata nella fascia alta di rendimento scolastico e mi sono settata uno standard a cui ora non riesco ad arrivare, perché prima mi bastava molto meno per ottenere risultati ottimi. Ora mi sento bloccata, deconcentrata, sento la mente annebbiata e non riesco più a studiare, ho passato solo 3 esami su 7 nella sessione di giugno/luglio e mi sento una fallita, i miei amici sono diventati per me solo un metro di paragone inarrivabile e ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa, non riesco ad aprire libro ma vivo con l’angoscia di non star svolgendo il mio dovere e non ci sono momenti dove non penso al fatto che non sto studiando come dovrei. Non vedo via d’uscita e questa cosa mi spaventa perché a me studiare è sempre piaciuto ed era una attività che mi veniva naturale, ora mi sembra di non capire nemmeno ciò che leggo.
Molto piacere Rebecca,
mi chiamo Elisabetta e sono una psicoterapeuta con indirizzo sistemico relazionale. Ho 40 anni e oltre che lavorare nel mio studio privato, insegno in una scuola di specializzazione in psicoterapia ad allieve laureate in psicologia.
A 22 anni non ero certa di quello che sarei diventata, qualche anno prima avevo avuto una spinta particolare che mi aveva portata in questo ambito ma poi quando gli anni sono trascorsi, quando gli esami passati avevano superato quelli da sostenere, quando un altro cambiamento si stava avvicinando, sono entrata in una fase di crisi che però serve per passare oltre, per spingerci avanti, per farci sentire che il tempo è maturo per procedere. La vera domanda è il più delle volte: “ma dove?”.
Tante possibilità, tante strade, vari obiettivi possono un po’ confondere, “stancare”, agitare e così quello che prima si faceva normalmente non funziona più così bene e la concentrazione è compromessa.
Vorrei poter dire che c’è un modo per vivere tutto questo senza troppa adrenalina, senza entrare in stati di ansia non semplici da gestire ma in realtà ognuno deve trovare la sua modalità; personalizzare il tipo di risposta agli stati di stress è la chiave per superare ora ed in futuro le avversità.
Strutturare con un professionista ragionamenti e modi per approcciare questo/i periodo/i potrebbe essere davvero quello che serve per un’evoluzione equilibrata a livello con quello che probabilmente è il tuo alto standard, senza doversi avvilire o “pensare male di sè” ma ascoltando quello che la pancia comunica e tornare a far procedere mente e corpo nella stessa direzione.
Rimango a disposizione se potrà essere utile e auguro di ritrovare una nuova serenità per i giorni, mesi ed anni avvenire.
Dott.ssa Elisabetta Bonazzi
Psicoterapeuta e Mediatrice familiare - Consulente in sessuologia - Bologna