Dipendenza affettiva
Buongiorno, inizio subito col dire che è tutta colpa mia.
L'averlo sposato, aver deciso di farci un figlio ed essere arrivata a 20 anni di matrimonio senza amore.
Tutto questo per paura della solitudine, per insicurezza. Accetto da 20 anni il suo disprezzo, eppure sono una donna colta, intelligente, bella, ricca, che lavora. Sono moltissimi anni che non abbiano intimità per mia decisione. Lui non so e non mi interessa cosa fa.
Abbiamo liti violente e di cui mi vergogno.
Voi direte perché sto ancora con lui. Lo chiedo a voi, gentili psicologhe. Non trovo la forza. Ho provato e riprovato, ho contattato avvocati, li ho anche pagati, ma alla fine non ho divorziato.
Non voglio fare percorsi di coppia con lui , voglio solo lasciarlo, ma non so farlo. Vi prego, ditemi come si fa, da dove si inizia, qual è la molla che deve scattare. Non ce la faccio più a subirlo. Voglio essere amata, apprezzata, desiderata, ma non da lui.
Grazie.
Buonasera Alessandra, la condizione che descrive è comune a molte persone, ahimè. Ovviamente ogni situazione è a sè e non è possibile, nè tantomeno utile, generalizzare. Quello che posso dirle è che ha tutti i diritti e le possibilità di cambiare alcuni aspetti della sua vita. Sicuramente le abitudini, anche quelle più dolorose, sono dure da eliminare. Ma le assicuro che un percorso con un professionista la aiuterebbe a dipanare le nebbie che incontra nel suo cammino. Per cui la invito a prendere il coraggio a quattro mani e a contattare uno o più colleghi per un eventuale primo colloquio, al seguito del quale iniziare un percorso di cambiamento che la farà sentire accolta, compresa e meno sola.
Buona scelta.