A settembre ho avuto la mia prima crisi d'ansia
Salve, mi chiamo Angela e ho 18 anni. A settembre ho avuto la mia prima “crisi d'ansia“ e ho cominciato ad avere dolori allo stomaco. Ho sempre sofferto di mal di stomaco perciò all'inizio pensavo che non era grave, poi questi dolori iniziarono a farsi sempre di più presenti. Presi delle pillole e i dolori si attenuarono. Iniziai la scuola, il quinto anno scolastico, e cominciai pian piano a stare male. Nella mia testa frullava la paura degli esami di stato (anche perchè i professori già dal primo giorno di scuola mi misero tantissima ansia) però cercavo di mettere da parte questa mia paura per cercare di studiare. Un giorno a scuola mi sentì male, avevo le vertigini e mi sentivo svenire, per non parlare del mio cuore che batteva tantissimo e ho iniziato a piangere tanto. Ho dovuto chiamare mia madre e andarmene via. Parlai con il mio medico di questo problema e mi disse di non preoccuparmi. Dopo un po' di tempo, sempre a scuola, mi venne un altro attacco questa volta più forte e chiamai di nuovo mia madre. Parlai di nuovo con il medico e gli chiesi di darmi qualche cosa per farmi stare meglio e mi diede delle pasticche con all'interno prodotti naturali tipo erbe perchè era contrario a dare farmaci a una ragazza di 18 anni. Successivamente sembrava che stessi meglio ma sempre a scuola, ho avuto un altro attacco di panico/crisi d'ansia ma stavolta avevo un altro sintomo: la tosse. Cominciai a tossire e a sentirmi soffocata oltre ai sintomi elencati prima. Stavolta chiesi al medico delle medicine perchè stavo troppo male e quegli integratori alle erbe non mi avevano fatto niente. Da allora sto prendendo le gocce Alprazig e devo dire che a distanza di due mesi mi sento meglio ma non benissimo. Non sto andando a scuola da 2 mesi circa ma stando a casa sto meglio e quelle crisi brutte che mi vengono a scuola non le ho ma quando mi vengono sono più leggere e riesco a controllarle di più. Non voglio sentire parlare della scuola anche perchè tutti mi hanno detto che devo andare, che è l'ultimo anno ma non capiscono che più mi dicono così più mi fanno sentire male perchè sento che non mi credono quando dico che sto male e non mi capisce nessuno. Sono andata da uno psichiatra e mi ha detto di prendere xanax che ha lo stesso principio attivo del farmaco che sto prendendo io ma sono un po' più forti essendo a compresse. Non sto prendendo questo farmaco perchè prima voglio finire la terapia data dal mio medico,ovvero queste gocce. Al momento non riesco a trovare nulla per farmi stare bene, non sto andando neanche alla scuola guida perchè non riesco a studiare e imparare le cose e poi volevo dire che quando vado per esempio dal medico non riesco a stare ferma nella sala d'aspetto, comincio a tossire e devo andare fuori a prendere un po' d'aria. Volevo anche dire che in tutto questo non vivo in un ambiente calmo per via di molti problemi familiari. Invece nell'ambito dell'amicizia sono messa male perchè pensavo di potermi fidare di alcune persone e invece mi hanno voltato le spalle nei momenti in cui io avevo bisogno di loro. Io sono una ragazza molto sensibile, che nonostante tutti i miei problemi cerco di aiutare le persone, se qualcuno ha bisogno di consigli io ci sono ma quando ne ho bisogno io non c'è nessuno ( a parte mia madre). Sono davvero triste e afflitta e vorrei un parere perchè veramente non c'è la faccio più.
Salve Angela, ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo oppure ad uno psicoterapeuta? Se il suo medico ha escluso la possibilità che possa avere dei problemi di tipo fisico è molto probabile che si tratti di problematiche di tipo psicologico. In tal caso, la terapia farmacologica da sola solitamente non è sufficiente per risolvere il problema. Ci dice che ha notato un miglioramento, ma a me sembra che non ci sia stato neanche quello perché lei sta meglio semplicemente perchè sta evitando il contesto nel quale le sue crisi si manifestano maggiormente. Quindi il suo problema e le sue difficoltà sembrerebbero invariate, anzi, forse sono addirittura peggiorate perché prima riusciva ad affrontare la scuola, seppur con difficoltà, ora non ci riesce.