specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta
Un dolore che non va via
Salve a tutti!
Sono una donna di più di 30 anni e la mia vita è un completo fallimento.
Non sono riuscita a "realizzarmi" e questo senso di colpa mi perseguita ogni giorno, dall'alba al tramonto e durante gli incubi notturni.
Tendenzialmente sono un'autoboicottatrice (così mi hanno detto gli psicologi). Ho lasciato il liceo a 2 mesi dal diploma per poi prendere il titolo l'anno dopo da privatista. Ho lasciato la Laurea magistrale a mezza tesi già scritta. Non ho mai intrapreso una vera strada professionale perchè non ho mai preso una decisione vera su me stessa. Mi alzo la mattina e non mi conosco: è come se per me fosse possibile qualsiasi vita, non so quale sia davvero la strada giusta per me.
A 13 anni mi sono ammalata gravemente di anoressia, ed ancora ora mentre Vi scrivo mi sto abbuffando e sto bevendo. In 20 anni il mio disturbo è cambiato ma in sostanza non sono mai guarita,
Mi sono tagliata, ho preso farmaci, ho pianto ed urlato per giorni interi, mi sono isolata, mi sono ubriacata.
Questa sono io, e mi fa tanto male. Provo quotidianamente, costantemente un dolore che non posso esprimere a parole.
Cosa mi consigliate di fare? Nell'ultimo periodo l'umore è cosi basso che non nego di aver pensato al suicidio, sebbene lo consideri io stessa una viltà. D'altronde, vivere così è impossibile.
Mia madre è morta 10 anni fa ed io non sono stata in grado di starle vicino perchè forse troppo presa da me stessa.
Ho ancora un padre con cui vivo un rapporto ambivalente. Lo odio, ma voglio che ci sia.
Da piccola ho assistito alla violenza che veniva inflitta a mia madre e sono cresciuta con l'ansia di doverla salvare. Se ci ripenso rivivo ancora perfettamente le sensazione dell'epoca.
In alcuni casi questa violenza ha colpito anche me, con segni che sono restati indelebili sul mio corpo.
Ora io vi chiedo. Ha senso riscavare in questo passato? Spesso me lo hanno sconsigliato. C'è però a dire che se non trovo una "causa", una "motivazione" al mio essere così problematica e fallimentare , credo che non sopravviverò.
Scusate se mi sono dilungata.
Salve,
Poichè questo passato le sta facendo del male, in un modo o nell'altro ci sono diversi aspetti non gestiti correttamente dentro di lei. Il solo modo che mi sento di indicarle al momento, che la può aiutare è contattare un professionista di persona che può consigliarla al meglio. La strada più giusta forse è quella che lei e solo lei decide, certamente un terapeuta può guidarla verso diverse possibilità, ed è certo che ci sono delle buone ragioni e buone motivazioni se non sta scegliendo. d'altra parte qualcosa forse la stà già facendo mentre scrive, e forse mentre legge il messaggio. Un fallimento è tale quando ha fatto VERAMENTE tutto il possibile per cambiare la situazione, e mi sembra di capire che ha fatto molte cose, tranne quella di seguire un percorso terapeutico. Magari è la volta buona
Auguri.