specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta
Credo di essere depresso
Salve gentili dottori, vi scrivo per chiedervi aiuto, da quasi due anni credo di soffrire di depressione, mi sento solo come mai nella mia vita, anche se sono in compagnia, ho perso la voglia e il desiderio di fare qualsiasi cosa, alzarmi dal letto è un trauma, anche se non ho sonno, a volte sono riuscito a dormire un intera notte e quasi tutta la giornata del mattino successivo, solo per svegliami cenare e ritornare a dormire, capirete che non riesco più a impegnarmi nello studio, ed ero molto bravo avevo la media del 29 ed ero in pari con gli esami. Sento come un vuoto dentro di me, nulla riesce più a rendermi felice, credo sia iniziato tutto dopo una delusione sentimentale, in cui mi sono sentito abbandonato e tradito dalla persona a cui volevo maggiormente bene, ed è colpa mia se questo è accaduto, ed è successo quasi un anno fa, ma mi sento ancora male per quello, tutt'ora penso che non gliene importa nulla di me, anche se provo molto affetto verso questa persona.
Di recente mia madre si è ammalata di tumore, devo dire che la preoccupazione che potessi perderla, mi distoglieva da tutto il resto anche da ciò che avevo dentro, era come se il resto del mondo non avesse più senso, e se prima piangevo perché mi sentivo abbandonato e solo, ora piango solo perché ho paura di perdere mia madre, ma ogni volta che stava meglio, o che le sue possibilità di farcela aumentavano, io cominciavo a tranquillizzarmi, e tutto quel vuoto e quella tristezza che avevo nel cuore si faceva risentire.
Da qualche mese penso anche al suicidio, ho cominciato a desiderarlo, l'unico limite che mi pongo è di non soffrire nel farlo, per il resto lo vorrei tanto, ma non faccio nulla per metterlo in atto perché mi sentirei in colpa verso i miei genitori so che li farei stare male, mia madre potrebbe morire dal dolore, infatti ho deciso di rimandarlo a quando perderò entrambi i genitori, per il resto non credo ci siano persone che piangeranno la mia morte, o che potrebbero morire dal dolore, i miei fratelli piangeranno per qualche settimana, ma poi riusciranno ad andare avanti con le loro vite, per gli altri non credo li toccherà più di tanto, non sono importante o unico per nessuno al di fuori dei miei genitori, ma con loro non posso confidarmi, non capirebbero, si spaventerebbero ho chiesto un consulto psicologico al mio medico curante ma è a ottobre, fino ad allora non so se sono depresso, o se è tutto nella mia testa.
Vorrei solo qualcuno a cui voler bene, e che mi ricambi, e mi consoli quando ho dei momenti di tristezza incontrollabili
Gentile Amin,
Prendendo atto della sua sofferenza, al di la delle ipotesi di diagnosi è apprezzabile il fatto che richieda aiuto. Può cominciare con il chiedersi se questo vuoto sia davvero vuoto o forse è qualcosa d'altro. E' evidente che può ricevere un aiuto e purtroppo nel contesto pubblico esiste il problema di liste di attesa molto lunghe. Al di la dell'impegnativa in se provi a rivolgersi direttamente ad un consultorio nella sua zona (visiti il sito della ASL di competenza) che magari può accedere anche senza impegnativa. Inoltre se desidera avere un appuntamento in tempi più ristretti la invito a rivolgersi ad un privato nella sua zona. è vero che il costo del privato non è uguale ad un ticket, ciò non significa che non ci sia soluzione in quanto le tariffe variano tra gli specialisti ed alcuni attuano i primi colloqui gratuiti, e un primo colloquio a volte può indirizzare ad una risposta più opportuna.
Riguardo il desiderio di morire, ricordi che tutti iniziamo a farlo da quando veniamo al mondo, alcuni più in fretta di altri. E poichè lei ha deciso di rimandare per un pò questa decisione, può anche prendere in considerazione il fatto che ha diritto prima di comprendere cosa stà accadendo per poi andarsene. Certo è vero che il problema lo ha chi resta non chi se ne va, fino a quel momento cerchi di capire come può fare diversamente.