Paura della morte, ansia e sensazione di angoscia invalidante.
Gentili dottori, sono una ragazza di 21 anni, da sempre molto timida ed introversa, e da quest'anno mi trovo ad affrontare un problema che non riesco a gestire. Dall'inizio di quest'anno ho iniziato ad avere scarso interesse negli studi, continuo nervosismo dovuto soprattutto alle litigate con il mio ragazzo, e poca voglia di fare in generale. Tanto che nel secondo semestre ho smesso di frequentare l'università e sono rimasta a casa, non mi sentivo in grado di affrontare gli esami e più mi lasciavo andare più l'autostima scendeva.
Nonostante questo, continuavo ad andare avanti e a non dar troppo peso a queste problematiche. Fino ad arrivare a metà Aprile quando iniziai a sentire un peso allo sterno che non mi permetteva di svolgere le normali attività della giornata. Consultai il medico curante, feci tutti gli accertamenti, ma non emerse niente di anomalo.
Arrivati a metà Maggio mi sono ammalata con una forte influenza intestinale che mi ha completamente destabilizzato, inoltre avevo un forte fastidio tra lo stomaco e la gola che non mi permetteva di riposare. Non dormii per 4 notti di seguito e incominciai letteralmente a delirare, ero sveglia ma avevo completamente perso il contatto con la realtà, non ricordavo niente, ma credo sia dovuto al fatto di non aver riposato per così tante ore.
Il quarto giorno, dopo un attacco di panico con abbassamento della vista e pressione alta, i miei decisero di portarmi al pronto soccorso. Anche lì feci tutti gli accertamenti del caso, ma non emerse niente di niente. Il dottore mi consigliò di aspettare che l'influenza passasse e di stare più tranquilla, di non agitarmi troppo per gli esami eccetera. Dopo qualche settimana l'influenza passò lasciandomi comunque abbastanza debole fisicamente. Purtroppo però da quel momento in poi, non riuscii più a riprendere le mie normali attività quotidiane.
Da venti giorni a questa parte la situazione è degenerata, fisicamente sto bene anche se mi sento debole, ma mentalmente non ci siamo. Ho iniziato a soffrire di insonnia, a fare brutti incubi che mi fanno svegliare di soprassalto e soprattutto ho iniziato ad avere paura di tutto, ma in particolare che potesse (e possa) succedere qualcosa alla mia famiglia. Durante il corso delle settimane la situazione è peggiorata.
Ad oggi, ho continui attacchi di panico in cui sento paralizzare tutti i muscoli, a momenti mi manca l'aria, piango in continuazione e per ogni minima cosa, ho davvero tanta paura della morte, che possa morire un mio caro e non mi sento in grado di affrontare la vita.
Ormai è diventato un mio pensiero fisso e non riesco più a togliermelo dalla testa, ogni cosa mi rimanda alla morte, non riesco a distrarmi, penso al giorno in cui i miei moriranno o quando morirò io e mi manca l'aria, non riesco ad affrontare questo problema.
Riconosco che non è la prima volta che faccio questi pensieri e mi è capitato spesso in passato, anche da bambina, di piangere nel letto di notte pensando alla morte dei miei genitori, ma ho cercato sempre di abbandonare quei pensieri.
Adesso mi rendo conto di avere un problema e che è arrivato il momento di affrontarlo, perché se lo rimando o raggiro tornerà nuovamente a tormentarmi. Sono cosciente di cosa sto passando e voglio chiedere aiuto.
Potete consigliarmi? Vi ringrazio.
Ciao, vista la dettagliata storia che hai raccontato, l'esclusione da parte dei medici del pronto soccorso di cause organiche dei tuoi problemi che rimandano quindi a delle chiare somatizzazioni, che non è la prima volta che ti capita visti i ricordi infantili di tristezza e pensieri ossessivi riguardo il tema della morte, mi sembra opportuno che tu intraprenda un percorso di terapia individuale per prendere coscienza di cosa ti causa tutti questi disturbi e poterli affrontarli con l'aiuto di uno psicoterapeuta preferibilmente a orientamento psicodinamico.