Ansia e pensieri ossessivi
Gentili dottori,
Ho 30 anni, una bellissima famiglia, una compagna che adoro ed un figlio di 4 anni. Sto per laurearmi in giurisprudenza, svolgo già il praticantato e ho una carriera universitaria in corso. Purtroppo 5 anni fa ho perso mia madre per un tumore e da lì sono iniziati attacchi di panico e ipocondrie.
Pensavo di aver superato la cosa ma due settimane fa, dopo una discussione con la mia compagna e mio padre è iniziato l'inferno. Ho perso qualsiasi interesse per le normali attività che prima mi entusiasmavano, ho attacchi di panico e pensieri ossessivi circa la questione di divenire matto e non guarire più.
Ho una gran rabbia dentro perché vorrei fare 1000 cose, ma è come se fossi "bloccato" da una apatia perenne. Non riesco più a focalizzare i miei "punti fissi" quelli che mi permettevano di controllare gli attacchi di panico.
Ho già eseguito il primo colloquio con uno psicoterapeuta specializzato in EMDR, ma ho il terrore di vivere in questo stato vegetale, senza quelle passioni che invece prima mi incendiavano le giornate.
Tutti questi pensieri si ripresentano ossessivamente qualunque cosa io faccia. La mia domanda è. Si può uscire da uno stato del genere? Potrò tornare ad essere quello di prima?
Gentile Dante,
Mi sento di consigliare di proseguire la psicoterapia con EMDR; la perdita di sua mamma è un evento emotivamente intenso, ma che si può superare. Le sue convinzioni attuali (la paura di non guarire più, di diventare matto), a carattere negativo le impediscono di riappropriarsi della propria vita, degli obiettivi futuri e le emozioni disturbanti con sensazioni fisiche che bloccano (come l'attacco di panico) alimentano vissuti di incapacità, di non farcela. Si dia del tempo affinché il percorso terapeutico cominci ad aiutarla a stare meglio; è lei l'artefice del cambiamento, ma l'elaborazione richiede tempo. Un caro saluto