Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Possibili motivi dell'esclusione di una bambina di 11 anni
Buongiorno, ho una bambina di 11 anni che da circa un po di tempo viene esclusa dalle sue compagne di classe. Con una di loro si frequenta dall'asilo con le altre dalla prima elementare ora sono in prima media. Ho iniziato a notare e, mia figlia farmelo notare, questa esclusione da quando il resto delle bambine hanno il cellulare, circa un anno, mentre lei lo ha, per motivi organizzativi miei e di mio marito, da circa 4 mesi. Inoltre, per questa pandemia, la cosa è peggiorata.... Con l'inizio della scuola, noto che formano gruppi e lei non viene considerata, organizzano passeggiate e lei non viene chiamata, quando lei chiede il motivo per il quale non viene presa in considerazione le vengono dette svariate scuse.... Gruppi studio dove lei chiede di partecipare e rispondono prima vediamo e poi il gruppo è già fatto senza di lei. Lei spesso rimane molto molto male, a volte rimane indifferente ma la vedo che soffre. Sinceramente io più di lei, perché non so come aiutarla.... Come posso aiutare mia figlia, spesso penso di aver sbagliato in qlc. Grazie infinite
Gentile Giovanna,
Da quanto scrive mi sembra di capire che ci sia un buon dialogo aperto tra lei e la figlia.
Potrebbe però essere capitato qualcosa in classe e non solo in riferimento al gruppetto di amiche?
Vi siete soffermate, fino ad ora, alla differenza dell’avere o meno il cellulare. Cosa potrebbe esser cambiato nel periodo in cui lei non lo aveva? La ragazza è venuta a conoscenza di uscite o “aspetti” nuovi? Lei comunque continuava a sentirsi al telefono magari al pomeriggio o nel week end? Era una cosa che usavano fare?
Non è la prima volta che sento che alla sua età i gruppetti amicali subiscano delle diversità e ci si allontani. La cosa importante come lei sta già facendo è starle vicino, cercare di non “colpevolizzarla” ma valutare:
- E’ una ragazza timida?
- Pratica dello sport? Come sono stati gli ingressi e le conoscenze? Ci sono amiche in questo contesto?
- Con il resto della classe come sono i rapporti?
- A sua figlia vengono in mente discussi magari nel presente ritenute “sottigliezze”?
Le consiglio però, se non riuscisse a darsi delle risposte da sola o insieme a voi di valutare un percorso di supporto psicologico dove la ragazza, in un luogo neutro e senza giudizio può aprirsi, parlare e osservare i suoi vissuti, “ragionare” da una nuova prospettiva ed essere accompagnata verso un maggiore benessere personale. Talvolta, seppure, in casa ci siano ottimi rapporti, apertura e buon dialogo i ragazzi possono tenere “dentro” di loro paure o ansie per non far soffrire i genitori, per paura di essere giudicati (e questo può essere presente anche in un buon clima ma dipendere dalla struttura emotiva della persona) ecc. aspetto non sempre molto semplice, di rivolgersi ad uno psicologo di sua fiducia per iniziare un percorso volto a una maggiore conoscenza di se stessa e dei suoi bisogni più intimi.
Vi auguro di trovare al più presto le vostre risposte e di avvicinarsi a “vecchie” o nuove amicizie.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive o se volesse rispondere in privato alle domande poste per poterle dare un rimando più dettagliato o per una eventuale consulenza online.
Non si colpevolizzi lei come donna e/o madre, lei dal racconto mi sembra una persona molto presente e attenta alla felicità familiare!
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino