Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Pensieri suicidari
Mi rendo conto di avere pensieri suicidari da ormai circa sei anni. Durante questi anni non sono stati pensieri fissi, ma tornavano sempre prima o poi. Dal terzo anno di superiori in poi, credo. L'ultimo anno ho fatto una sorta di calendario. Quotidianamente scrivevo se quel giorno ero stata felice, normale o triste. L'idea era che se alla fine dell'anno avrei avuto maggiormente giorni tristi mi sarei tolta la vita. Avevo anche deciso come, ma poi arrivò la fine dell'anno e nonostante avessi avuto per la maggior parte giornate tristi, non feci nulla. Durante quegli anni però capitavano delle volte in cui mi facevo del male con una lametta, non so bene perché. Durante l'università ho continuato delle volte ad avere pensieri sul mio suicidio, ma più quasi per consolarmi. Come a dire: posso sempre scegliere di non vivere quando voglio. Dopo il primo anno di Università non mi sono mai più fatta del male, tranne due volte. Quelle due volte, però, la mia intenzione era diversa. Volevo suicidarmi. Ma con una semplice lametta non ero in grado. Non ho dubbi però che se avessi saputa usarla meglio mi sarei uccisa. Invece, mi sono solo fatta dei tagli superficiali e nessuno ha mai saputo niente. L'ultima volta è stata un mese fa, perché avendo iniziato la pillola contraccettiva ho avuto degli effetti collaterali e sono caduta in depressione. Ora l'ho interrotta e sto "meglio". In senso che riesco a vivere, uscire, fare cose. Ma ho sempre il desiderio di morire in un certo senso. La ragione penso sia sempre la stessa: mi sento inadeguata. Non mi sento abbastanza. Mi disprezzo. Mi sento una sfigata. È un sentimento che ho ormai da tantissimo tempo e fa parte di me, nel profondo. Di recente però ho anche iniziato a pensare di essere una brutta persona e questo non lo posso sopportare. Ho iniziato ad andare da uno psicoterapeuta dopo la mia depressione causata dalla pillola, ma ho fatto solo qualche seduta e non gli ho parlato dei miei pensieri suicidari. Penso che prima o poi o riuscirò a stare meglio, oppure prima o poi proverò a suicidarmi. Fa strano dirlo, perché forse per tutti questi anni ho sottovalutato questi miei pensieri e li ho tenuti nascosti. Non so che fare.
Gentile Alessia,
Cosa era capitato circa 6 anni fa per avere iniziato a pensare ad un suicidio?
Come valuta la sua giornata per descriverla e definirla positiva, negativa o neutra?
Ha amici o familiare che la supportano e con cui può ridere e scherzare?
Come trascorre le sue giornate?
Si sente inadeguata verso se stessa o sono gli altri che potrebbero averla portata a questo suo giudizio?
Dalla sua richiesta si evince importante tristezza e frustrazione. Forse anche confusione perché ha un pensiero fisso di “suicidio” in base al suo racconto però è anche qui che scrive a degli psicologi per cercare la sua strada migliore e per ritrovare forse anche un po’ di serenità. A quando risale il suo ultimo giorno dove ha sorriso ed era veramente felice?
Le consiglio di avvicinarsi ad nuovo terapeuta, forse all’epoca non era ancora pronta per parlare ed entrare così in profondità, forse non si era creata la giusta relazione tra di voi ma non siamo qui per giudicare anzi siamo qui per cercare una possibile soluzione quindi, senza se o ma le consiglio un percorso dove possa cercare di aprirsi senza sentirsi giudicata perché noi psicoterapeuti, inoltre, lavoriamo molto prima di iniziare la professione sul non giudizio verso l’altro. Conoscendo maggiormente se stessa, indagando la base della sua sofferenza (senza fretta ma solo quando lei si sentirà pronta) può essere un inizio verso un nuovo cammino di crescita e di benessere personale.
Se volesse rispondere in privato alle domande poste potrei darle maggiori rimandi. Resto comunque a disposizione per informazioni, dubbi o se volesse (eventualmente) intraprendere un percorso online.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino