Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Testa-cuore
Gentili dottori,
sono una ragazza di 26 anni e sto con un ragazzo di 30 da 5 mesi.
Io ho avuto un colpo di fulmine, per lui invece è stata una cosa più razionale e meno rapida.
Le sue relazioni passate invece sono sempre state dei colpi di fulmine. Lui nel suo passato non è sempre stato fedele, soprattutto quando era in un periodo no con l'altra persona.
Quando litighiamo, anche con me ha avuto l'istinto di scrivere ad altre ragazze e quando l'ho saputo ci sono rimasta molto male e ora non mi fido più. Lui si sta impegnando a migliorare e ad aiutarmi a ricostruire la mia fiducia perché sente che per me ne vale la pena. però io ho il timore che lui non riuscirà ad amarmi nel modo in cui faccio io.
Parlandone insieme è emerso che ci amiamo entrambi molto, ma in modo diverso. Nel senso che io magari per il 70% prendo in considerazione quello che mi fa provare fisicamente (farfalle nello stomaco, mi piace da morire, mi fa stare bene) mentre per il 30% il resto (se è bravo, non fa errori). Per lui invece è l'opposto: mi ripete sempre che sono brava, fedele, che faccio sempre la cosa più giusta per tutti, che sono molto empatica, che mi stima come persona. Mentre l'aspetto più emotivo (sebbene quando siamo insieme lo vedo quanto è attratto da me) risulta in secondo piano, e me lo fa notare meno spesso. Quindi quando litighiamo quell'aspetto più emotivo passa in secondo piano, ed è più incline a sbagliare.
Secondo voi è normale che si ami in modo diverso? Che ci sia una parte "tutto cuore" e un'altra "tutto testa"? Non riesco a capire se sia lui ad essere immaturo, oppure io, o entrambi.
Purtroppo in questo momento non possiamo permetterci una terapia.
Gentile Valentina,
dal suo racconto non emerge in realtà immaturità ma anzi: attenta riflessione, buon dialogo sia come persona singola sia come coppia.
Stia su ciò che ha scritto: vedere l'amore in due modi diversi, dare importanza all'aspetto emotivo o razionale, ecc. Voi come potreste combaciare le due visioni? Da quanto ne parlate? Cosa vi ha attratto l'uno dell'altro?
Sono, comunque, dei buoni punti di partenza per entrambi e su cui continuare a confrontarvi in modo costruttivo e sereno.
Lei è una persona che ha paura dell'abbandono? Per lei come dovrebbe essere l'amore? Cosa le sembra mancare nella vostra relazione?
Il suo compagno cosa sta cercando di fare? Cosa lo ha spinto in passato "tra le braccia di un'altra"? Quali "paure" si possono celare dietro questo atteggiamento o comportamento?
Valutare un percorso in ASL o in un centro convenzionato?
Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste per poterle dare maggiori indicazioni.
Le/Vi auguro di trovare presto una soluzione al suo/vostro problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino