Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Ansia e non riuscire a mangiare
Salve a tutti, da circa una settimana ho un'ansia costante (inizia la mattina e non finisce mai) che mi fa chiudere del tutto lo stomaco. Non riesco proprio a buttar giù nulla, faccio il possibile per sforzarmi e mangio qualcosina durante il giorno ma sempre poco e sforzandomi tantissimo, non ho per niente il senso di fame e di conseguenza non mangiando ho ancora più ansia di stare male. Sono in sessioni d'esami ( a causa dell'ansia ci sono giorni in cui non riesco a studiare nulla) ed ho parecchia ansia per gli esami ma sono alla fine, ultimi 4 esami prima della laurea, non ho mai avuto tutta questa ansia per gli esami. Non capisco perché sono arrivata a questo livello, è successo tutto all'improvviso da una settimana, prima ero tranquillissima. Come posso fare per mangiare qualcosa in più? sono disperata, grazie in anticipo.
Ho già contattato uno specialista perché sto davvero molto male.
Gentile Stefania,
provi a vedere cosa è capitato dentro di lei o nell'ambiente esterno durante quella settimana. Alcune persone possono aver detto una frase che l'ha colpita? Sono riemersi eventuali ricordi "negativi" del passato? Cosa implica per lei terminare gli studi e dover iniziare o continuare (non so a che punto sia) la tesi di laurea?
Per quanto riguarda il cibo sembrerebbe essere legato a questa sua intensa ansia e preoccupazione che sta vivendo. Provare a fare piccoli spuntini durante la giornata magari ogni 2/3 ore? Potrebbe anche valutare per un breve periodo di coccolarsi con delle pietanze di suo maggior gusto!
Eventualmente si potrebbe anche contattare il medico e chiedere se ci sono degli integratori e quali consiglia per "aumentare" o "ri-far-emergere" la sensazione di fame.
Potrebbe, infine, provare anche a valutare di mangiare più lentamente, gustando il cibo che mette in bocca. La pratica si chiama mindful eating. Le faccio un esempio poi volendo mi può scrivere in privato e le consiglio dei libri o se fosse interessata enti o strutture nella sua zona. Essa è una pratica volta a rendere la persona consapevole, in questo contesto, consapevole del cibo che sta "entrando" nel suo corpo. Potrebbe avvicinare la forchetta o il cucchiaio al suo viso e prestare attenzione con tutti i 5 sensi, odorandolo, gustandolo, sentendo se fa dei rumori sia in bocca sia all'orecchio (es. cereali che si stanno imbevendo nel latte sembra che "scricchiolino" ogni tanto), osservare il colore del cibo, ecc.. Come mangia lei solitamente? E' di fretta? Guarda la tv, video o ascolta la radio? Cosa prova a livello mentale e nel corpo quando la sazietà sopraggiunge? Quali emozioni e pensieri arrivano alla mente o prova nel corpo verso gli orari dei pasti?
Queste sono solo alcune delle domande a cui potrebbe provare a darsi risposta e vedere mettendosi in giochi in modo alternativo come procede la fame ed il senso di sazietà.
In bocca al lupo per gli esami ed il suo futuro
Resto a disposizione per informazioni, dubbi, se volesse rispondere in privato alle domande poste per darle maggiori dettagli (mi scuso, se ho inserito le domande ma per quanto molto dettagliata non è mai semplice in poche righe avere un quadro completo della richiesta e mi sembrava più semplice anche spiegare il mio consiglio) e/o per un eventuale percorso.
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino