Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Mia figlia e le sue app

Salve,
sono una mamma alle prese con sua figlia adolescente, mia figlia di 14 anni da quando ha ricevuto il suo iPhone come regalo di terza media non fa altro che starci incollata premetto che le abbiamo autorizzato ad usare i social solo a 13 anni e quindi Istangram e gia' li abbiamo scoperto che usava un applicazione a nostra insaputa di nome Tellonym dove ti arrivano domande da chiunque cioè da soggetti di qualunque eta' e genere in modo anonimo.. da li le abbiamo spiegato la pericolosita' di tutto cio' anche perchè l'app chiede la conferma il momento della registrazione che si abbiano almeno 17 anni che lei non ha la sua risposta a riguardo è stata ma tutte le mie amiche la usano scoppiando a piangere.
Quindi credevo che avesse capito che si fosse cancellata.
Ora è da questa estate che non si fa altro che discutere.. scopro che si è fidanzata con un diciottenne, odiava il sapore dell'alcol e ora ama bere il prosecco, è diventatata fanatica delle grandi auto, usa parolacce con le amiche ma mai in nostra presenza, l'ho travata a chattare dopo che eravamo andati tutti a letto e da allora le sequestriamo il cellulare la sera per ridarglielo la mattina, è una ragazza studiosa anche se il rendimento è calato, mi dice bugie anche su cose molte volte futili e io provo e provo a dialogare ma nulla mi ha bloccato le sue storie su instangram per non farmele vedere ed oggi scopro che sul suo telefonino chatta ancora con quella applicazione appunto Tellonym che le avevamo proibito!
Cosa devo fare? E' giusto che a 14 anni abbia la password al suo cellulare e nessuno ci possa entrare?
Io cosi non riesco a controllare tutto! Ci provo seguendola sui social fin dove posso.. ma poi questi adolescenti sanno sempre come raggirare l'ostacolo ma temo anche che sequestrandole il cellulare potremmo avere l'effetto contrario insomma pugno duro o sto usando quello troppo morbido? Non so piu' che fare! Ho paura di perderla in un modo o nell'altro..

Gentile Giusy,

la tecnologia, la ricerca della propria identità e la "messa alla prova" dei genitori sicuramente è un connubio poco semplice da regolare.

Giustamente è ancora "giovane", quindi necessita della vostra supervisione e della vostra educazione. Dar fiducia non è facile soprattutto ora che siete entrati in questo vortice: bugie, "pugno duro", cercare di superare il limite imposto, ecc. 

Come già state facendo sicuramente parlare molto con lei magari cercando di non avere tono autoritario ma più amichevole magari sfruttando video che potreste vedere insieme in riferimento ai vari social usati oppure cercare di avvicinarla al tema della sicurezza della rete sfruttando alcuni film da guardare alla sera tutti insieme, altre idee possono anche essere voler imparare voi per primi l'uso dei social e "fingere" di non conoscere queste applicazioni per farla sentire "l'esperta" dell'argomento e magari questa "nuova" vicinanza la porterà pian piano ad una comunicazione più aperta.

Le regole devono essere date in modo preciso, piuttosto stabilire una gerarchia tra quelle che si ritengono più importanti ma darne poche per volta e spiegare sempre i motivi del perché si stabiliscono. 
La comunicazione e la conoscenza di una decisione presa è sempre la soluzione migliore e un aspetto fondamentale per il rispetto e la comprensione (magari lo stesso mai ammessa, ma il più delle volte almeno ascoltata). 
Se è una regola che si può "allargare" all'intero nucleo famigliare vi consiglio di essere voi adulti i primi a far vedere con l'esempio che non si deve far qualcosa es. non usare il cellulare a tavola. 

Se invece il problema persiste o la comunicazione è venuta a mancare in modo profondo e importante vi consiglio di richiedere un supporto psicologico individuale per vostra figlia o famigliare dove farvi accompagnare e consigliare in questo percorso. Solitamente quando presente un esterno anche i figli tendono ad ascoltare maggiormente ed essere meno scontrosi. Sicuramente, inoltre, anche sentirsi accolti e non più soli può aprire dentro di voi un piccolo spiraglio di luce.

Resto a disposizione per dubbi, richieste aggiuntive e/o eventuale consulenza. 

Dott.ssa Federica Ciocca 

Psicologa e psicoterapeuta cognitiva costruttivista 

Ricevo: Torino, Collegno e online 

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