Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Difficoltà a perdonarsi gli errori passati

Salve,
circa 3 anni fa ho avuto una sorta di "relazione" di qualche mese con un uomo sposato. Io ne avevo 25 e lui sui 40 (straniero). Questa persona ha cercato fin da subito ad avvicinarsi a me per diventare mio amico, all'inizio io ero un po' scettica e tendevo a non dare molta confidenza. Poi tutto iniziò quando un giorno molto triste e scoraggiata gli raccontati del perché del mio stato d'animo che solo lui a quanto pare se ne accorgeva. Aggiungo che eravamo colleghi di lavoro. Da quel mio sfogo parte la nostra amicizia. Ha svolto per me un ruolo molto importante incoraggiandomi, ascoltandomi e lusingandomi tutti i giorni su quanto fossi una persona speciale e sorprendente. E devo dire che mi ha aiutato davvero tantissimo perché ho man mano ripreso la sicurezza in me stessa risollevandomi da un terribile periodo. Nemmeno lui se la passava bene in quanto aveva problemi coniugali in quando la moglie e la bambina erano nel loro paese di origine.
Sta di fatto che il nostro rapporto di amicizia va avanti e diventa sempre più intenso fino a scambiarci messaggi in cui mi diceva che ero molto bella, fantastica finendo a dirci che eravamo l'uno l'anima gemella dell'altra (non tanto inteso in senso amoroso ma in quanto individui che si davano supporto). Io lo riaccompagnavo spesso in auto a casa e lui era solito stringermi la mano e abbracciarmi. Non c'è mai stato nulla di fisico fino al giorno prima che lui partisse per sempre in cui ci siamo baciati molto a lungo e abbiamo trascorso tutto il giorno insieme. Poi abbiamo continuato a scambiarci mail e messaggi molto molto dolci.
Mi ero molto attaccata a quella persona, lo vedevo come un punto di riferimento, mi aveva ridato la felicità che non avevo più, mi aveva fatto scoprire, con i suoi discorsi incoraggianti, una me che avevo perso e per la quale perdita soffrivo. Sapevo che non ci sarebbe potuto essere nulla tra noi se non qualcosa di platonico. Non volevo che lui lasciasse mai la moglie, ci mancherebbe. Sapevo che anche io ero molto importante per lui e che in maniera indiretta lo aiutavo tantissimo dato tutto ciò che mi diceva.

Sta di fatto che poi la moglie l'ha scoperto leggendo i nostri messaggi e non so se poi abbia chiesto il divorzio.

Io da allora vivo con questo senso di colpa terribile, non riesco a perdonarmi perché mi dico che è tutta colpa mia e che non dovevo fare accadere una cosa del genere. Però d'altro canto penso che anche lui ha sbagliato, forse anche più di me, perché era lui più grande e quello sposato.

Vorrei tanto perdonarmi e vivo anche con l'ossessione che prima o poi il passato viene a trovarci per farci scontare le pene.

Gentile Rebecca,

in alcuni momenti "bui" può capitare di fare scelte di vita che non si condividono e che non rappresentano i nostri valori profondi.

Mi sembra però di capire dal suo racconto che per come lo ha definito e come si è svolto sia stato un amore platonico. Vero, non si dovrebbe fare ma anche da tenere in considerazione che quando si parla di scambiarsi sms o dialoghi o creare un'amicizia si è sempre in due. Inoltre, il giudicare una cosa negativa per forza è la nostra società che ci porta a farlo ma ricordiamoci che talvolta è anche utile valutare alcune scelte di vita solo in riferimento al perchè son accadute, come o quando e non sempre e soltanto con la lente del giudizio.

Nella vita quotidiana, infatti, siamo soliti giudicare gli eventi per "giusto" "sbagliato", "bello" "brutto", ecc. però perchè non provare invece a chiedersi: "Pur sapendo che c'era un'altra donna, cosa mi attraeva di lui?" "Cosa mi ha fatto avvicinare a questa persona (forse impossibile da avere)?" "Come stavo io con lui" "Nel mio profondo cosa avrei voluto?" "Cosa cerco io dall'amore?" "Perchè continuo a sentirmi in colpa?" "Cosa mi ha portato a fare una cosa che non ritengo giusta?"

Da questa storia, piuttosto che giudicarsi provi a trovare qualcosa di positivo per lei, magari cercando di capire cosa non ha mai trovato in altri uomini o cosa potrebbe imparare da tutto questo.

Se le difficoltà in lei però dovessero persistere, le consiglio di valutare un supporto psicologico dove ri-osservare questo vissuto, le emozioni collegate, i vari pensieri e conoscere anche se stessa non solo in una nuova modalità ma anche più profondamente.

Resto a disposizione per informazioni, richieste, dubbi o per eventuale percorso di supporto.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo: Torino, Collegno e online

 

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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