Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Ansia continua
Ho quasi 34 anni, sono sempre stata una persona molto sensibile e fragile anche se non sono mai riuscita a dimostrare questa mia fragilità ad altri, anzi sono sempre apparsa forte e determinata.
Da circa un anno soffro di ansia costante dovuta, maggiormente, all'ambiente lavorativo che vivo ogni giorno subendo una forma mascherata di mobbing. Fino all'inizio dell'estate del 2020 ero convinta di avere veramente degli amici, con alcuni di essi mi confidavo, li vedevo in maniera fraterna, ma forse ero solo io a vederla così, dal momento che alla prima occasione hanno voltato le spalle nel peggiore dei modi.
Questa premessa perché in passato sono rimasta sola per circa 4 anni, non avevo più amici, non uscivo mai se non per lavorare. In ufficio vivevo, ai tempi, vivevo una situazione con i colleghi molto simile a quella che vivo ora.
Però prima ero una persona molto espansiva mi mettevo sempre in fila per chiarire eventuali malintesi (parlo sia a livello lavorativo che a livello di amicizia), ma mi rendo conto che adesso non ne ho più voglia. Non riesco più a reagire. É come se mi fossi chiusa nel mio silenzio, come se il silenzio mi desse serenità o perlomeno me ne sono convinta io.
Tutte queste situazioni hanno generato ansia e tutto ciò che può ruotare attorno ad essa: dormo male la notte, costante senso di paura come se potesse succedere qualcosa di grave da un momento all'altro.
Uso ben poco i social, utilizzo per lo più Youtube come metodo per rilassarmi per la musica e qualche video divertente e devo ammettere che quando ascolto musica entro nel mio mondo e sto bene. Cerco di uscire con gli amici anche dopo il lavoro, ma non sto bene, non vedo l'ora di andare via per tornare a casa. Mentalmente e fisicamente non sono mai stata così male come in questo periodo credo di aver raggiunto il fondo. Quelle poche persone che conoscono questa mia debolezza ci marciano, mi inculcano i loro discorsi che ancora di più mi fanno stare male.
Dovrei lavorare su me stessa per stare bene prima con me stessa e poi con gli altri, ma mi viene difficile. Se prendo coraggio l'ansia prende il sopravvento e mi blocco.
Gentile Alessandra,
dal suo scritto si evince una buona conoscenza personale. Termina dicendo che dovrebbe lavorare su se stessa. Non le le nego che potrebbe essere un passo molto importante per cercare di riprendersi in mano totalmente la sua vita, per conoscersi anche da una nuova prospettiva, per osservare dentro di lei quest'ansia e provare con varie teniche come possono essere l'ABC o la mindfullness a "controllarla" e pian piano a riconoscere il momento scatenante per prevenirlo o per renderlo sempre meno forte e attivo in lei.
L'ansia quando si deve o si vuole anche, iniziare un nuovo percorso di vita o si ha una novità è abbastanza normale. Come si potrebbe però provare a darsi e dare fiducia all'altra persona e tentare magari un primo colloquio conoscitivo? La psicoterapia, inoltre, è neutra, senza giudizio e coperta da segreto professionale.
Da ciò che scrive, inoltre, emergono anche molte risorse interne personali sono solo un pochino da "rispolverare" e far emergere totalmente nella sua quotidianità.
Le linko degli articoli scritti da me che potrebbero esserle utili:
Resto a disposizione per informazioni, richieste, domande aggiuntive e/o per un eventuale consulenza.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino