Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Paura di essere contaminati
Buonasera a tutti,
Un problema che mi affligge da un anno a questa parte è quello che io chiamo la paura da contaminazione. In pratica, provo paura ed angoscia nel manovrare una qualsiasi cosa che possa risultare tossico e questa cosa nel tempo sta diventando sempre più grave e sempre più ingombrante nella mia vita. Faccio un esempio per spiegare. Oggi il mio coinquilino ha pulito il lavandino della cucina con l'anticalcare dato che appunto era rovinato. Eppure, nonostante sia una cosa normalissima, nonostante non abbia fatto io tale lavoro e nonostante io non abbia neanche toccato quel lavandino, sento come se le particelle di quella sostanza mi possano in qualche modo contaminare, anche a distanza, entrarmi in bocca e farmi del male. So che sembra assurdo e che non ha alcun tipo di senso però è quello che provo. Il problema è iniziato a diventare ancora più grave da quando ho iniziato ad evitare anche il cibo. Basta una semplice muffa su un frutto, della verdura non perfettamente lavata o una carne non abbastanza cotta (che per altri sarebbe stracotta) per innescare una serie di pensieri che mi portano a fortissimi stati di ansia e paura di essere stato "contaminato". Per cui inizio a evitare la fonte della mia ansia per giorni o addirittura mesi fino a che in un modo o nell'altro me ne dimentico. La mia prima reazione alla fonte dello stress è lo sputo. Nonostante sia una cosa estremamente maleducata ed io ne sia consapevole, sento il bisogno di sputare, per eliminare qualsiasi cosa nociva dalla bocca. Nonostante in tutto ciò ci sia una parte più razionale che mi continua a parlare dicendomi di smetterla non riesco, perché ho la consapevolezza che se smettessi avrei ancora più ansia. E così entro in dei cicli che possono durare minuti o in casi estremi anche ore in cui non faccio altro che sputare chiuso in bagno. E' sfiancante perché non riesco a bloccarmi e se tento di farlo sto peggio. Fatico a parlarne di tutto ciò anche con la mia ragazza o con i miei amici e sono ben lungi dal farlo con i miei genitori perché lo trovo imbarazzante e perché oltretutto non mi sento nemmeno più me stesso. Sono sempre stato una persona che dall'esterno reputerei "forte", che non ha mai avuto bisogno di nessuno, sempre allegro e attivo, pronto a prendersi carico dei problemi degli altri e aiutare chiunque. Adesso invece mi sento debole e soprattutto non mi sento più me stesso. Oramai va avanti da anni e mentre nei primi tempi era qualcosa di non grave, adesso sta diventando sempre peggio ed il covid sta peggiorando ancora di più il delicato equilibrio che cerco di costruirmi. Premetto che forse tutto ciò in parte è scaturito da una situazione familiare molto difficile, con un fratello clinicamente depresso, una madre ossessiva, maniaca del controllo e ansiogena, ed un padre ignavo. Non approfondisco ulteriormente per evitare di rendere ancora più lungo del necessario. Insomma, questo problema sta diventando sempre più difficile per me da gestire e non so più bene cosa fare. Vorrei rivolgermi ad uno specialista, farmi aiutare, ma nel frattempo che io abbia la disponibilità economica per farlo, vorrei sapere un minimo cosa posso fare per alleviare questi problemi.
Ringrazio tutti per il servizio che offrite tramite questa pagina e ringrazio dal profondo del cuore chiunque risponderà.
Cordiali saluti.
P.S. Ho messo la domanda nella categoria dei disturbi ossessivo compulsivi solo per via dell'atteggiamento dello sputo ma in realtà non conosco la natura di tale problema
Gentile Simone,
dal suo messaggio si evince importante pensatezza sia fisica sia mentale. Evitare un aspetto forte e invalidante come l'ansia e quindi l'evento scatenante è tipico di questa insorgenza però forse più che evitamento le consiglierei di valutare quali strategie mettere in atto per "controllare" l'evento fin dall'inizio, i pensieri e le emozioni inoltre ade esso associate.
Potrebbe provare a:
- Accettare il pensiero ossessivo cercando di non controllarlo nel vero senso della parola ma cercando di vederlo come "spettatore esterno" cioè osservarlo;
- Rimandare il pensiero ossessivo magari ad un momento della giornata meno "impegnativo" o senza dei doveri o darsi proprio spazio dedicato nel corso della giornata es. andare al lavoro, studiare, ecc.;
- Provare a darsi un comando personale, es. dire "Basta", "Io sono forte e tu no!". Si puòp fare sia guardandosi allo specchio sia dicendolo ad alta voce
- Fare meditazione. Le linko inoltre un articolo scritto da me: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/
Se non dovesse trovare dei miglioramenti le consiglio inoltre di valutare un percorso di psicoterapia dove insieme potrete non solo accogliere il sintomo ma anche lei per primo liberarsi, mettersi in gioco in un luogo neutro e senza giudizio ed essere supportato in questo momento di difficoltà.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive e/o eventuale consulenza online.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino