Dott.ssa Federica Ciocca

leggi (56)

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Mio figlio ha iniziato ad avere tic nervosi

Buonasera,
sono una mamma molto preoccupata.
Mio figlio da circa 2 settimane ha iniziato ad avere una serie di tic nervosi.
Ha iniziato con alcuni facciali molto evidenti, allungare il collo, distorcere la bocca e sgranare gli occhi. Dopo qualche giorno quelli facciali sono scomparsi ma continua ad avere un sospiro profondo che si collega al battere un pugno sulla pancia.
Il pediatra (tra l'altro un professionista molto rinomato) lo ha visitato e mi ha detto che sarebbero scomparsi e che sono dovuti ad uno stato ansioso. Deve trascorrere il più tempo possibile all'aria aperta. Noi lo stiamo facendo oltre a creare un clima sereno e disteso che purtroppo fino a 2 settimane fa non c'era.
Cerco di offrirgli più dettagli possibili. Siamo sempre stati un po' rigidi con lui, soprattutto il papà che in alcuni momenti non gli lasciava tregua(spegni le luci, metti a posto, chiudi l'acqua, non fare questo, non fare quello ) oltre ad avere un tono non adeguato per un bambino. Io invece ho peccato sulla fretta di fare le cose per organizzare al meglio le mie giornate a casa e a lavoro.
Ha un fratellino di 2 anni che non è molto affettuoso, o meglio solo quando decide lui. Un altro sbaglio che abbiamo fatto é stato quello di dirgli continuamente che il fratellino era piccolo e che ci voleva molta pazienza.
Questi tic sono iniziati un sabato sera dopo una giornata molto pesante emotivamente per lui.
La mattina non voleva fare i compiti ed é stato forzato, il pomeriggio ha appreso la notizia del trasferimento del suo amichetto vicino di casa (lo vidi completamente scioccato ) e la sera ha visto un film in cui alla fine si scopre che il fratello del protagonista in realtà era immaginario (perché morto). Alla fine del film ho iniziato a notare questi tic..
Ha sempre pianto poco, ha represso tante emozioni .
Sono disperata, la notte non dormo, a lavoro combino poco e piango.. piango tanto perché mi sento terribilmente in colpa! Anche il papà ha paura, ha capito che finora ha sbagliato tanto!
Vi prego ditemi perché il pediatra mi ha detto così senza chiedermi nulla di lui, di noi, della scuola...
Andranno via davvero questi tic??
Grazie infinite

Gentile Maria,

essendo presenti da poco potrebbe anche avere ragione il suo dottore che ovviamente riesce anche a darne una definizione maggiormente completa conoscendovi e avendo una consapevolezza familiare.

Le proporrei però anche di valutare come prima cosa come sta (lei e lui), da quanto sono presenti i tic, se in passato ha già sperimentato alcuni pensieri o tic o emozioni simili e con quale intensità.

Se la preoccupazione è elevata o se questo aspetto incide profondamente con la vostra vita quotidiana vi consiglio anche di valutare un breve supporto psicologico, in modalità online o presso un professionista di sua fiducia, per essere ascoltati, supportati e aiutata nel gestire e conoscere questi tic o anche solo questa paura e difficoltà.

Le inizio comunque a dare degli spunti di riflessione e di partenza:

-Accettare il tic cercando di non controllarlo nel vero senso della parola ma cercando di vederlo come "spettatore esterno" cioè osservarlo e riconoscerlo (capire cosa accade prima, durante e dopo come pensieri, emozioni, gesti che vengono da mettere in atto o che proprio si “agiscono”).

- Rimandare il pensiero magari ad un momento della giornata meno "impegnativo" o senza doveri di orari (es. andare a scuola, uscire con amici, fare una commissione, andare a lavorare) o darsi proprio uno spazio dedicato nel corso della giornata (es. alle ore 19.00 per 1 ora se è una ossessione o compulsione che interferisce dalle 2 ore in su, se inferiore darsi una tempistica minore e pian piano “concedere meno tempo a questo aspetto” fino arrivare a pochi minuti o magari zero!

- Imparare altri movimenti che "concorrono" con i tic e impediscono loro di manifestarsi contemporaneamente.

- Puo essere utile individuare, e cercare di evitare, le situazioni che potrebbero farli peggiorare o insorgere.

- Osservare e prestare attenzione anche allo stress fisico ed emotivo.

- Provare a darsi un comando personale es. “BASTA!”, “POSSO E DEVO CREDERE DI ESSERE PIU’ FORTE-IO!”. Ce lo possiamo dire a voce alta oppure solo pensarlo o scriverlo o attaccare in camera un foglio per ricordarlo.

- Meditare o fare yoga per agire sui pensieri disfunzionali e per imparare a "liberarsi" pian piano dal pensiero intrusivo o anche per imparare a gestire meglio la propria attenzione. Io spesso consiglio anche la lettura di questo articolo scritto da me, in riferimento a questo ultimo aspetto: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/

Resto a disposizione per informazioni, richieste, domande e/o eventuale consulenza.

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

domande e risposte articoli pubblicati

Dott.ssaFederica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

  • Consulenza e valutazione nell'età evolutiva, bambino e adolescente
  • Psicoterapia individuale, coppia, infanzia e adolescenza
  • Supporto Psicologico Online
  • Disturbi dell'appredimento
  • Elaborazione del "lutto" e separazione
  • Difficoltà legate alle diverse fasi di vita
  • Deficit d'iperattività e d'attenzione
  • Disturbo d'attacco di panico
  • Disturbi d'Ansia e dell'Umore
  • Sostegno alla genitorialita'
  • Disturbi psicosomatici
  • Psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale
CONTATTAMI