Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Aggressività
Buonasera gentile dottoressa. Ho 41 anni, un figlio e legata sentimentalmente ad un coetaneo svizzero
Con il mio fidanzato ho un rapporto molto intenso, a volte per me troppo. Lui non lavora full time perché ha un'invalidità dovuta ad laterale e occipitale sinistra). Quand'era piccolo è caduto a terra ma non si sa se il danno sia dovuto a ciò. Lavora un paio di giorni a settimana e a volte anche niente. Il suo problema principale è la memoria molto scarsa e quindi il ripetere costante cose, difficoltà a fare pensieri logici razionali consequenziali e una certa impulsività quando litighiamo. Passiamo molto tempo insieme e la cosa a volte mi piace a volte mi soffoca. Io ho vari interessi e amici e impegni e a volte mi sento in colpa se lo lascio solo. Il problema principale nel nostro rapporto è che quando litighiamo (a volte per mesi nemmeno una volta, altre anche una volta a settimana) non riusciamo a mantenere un livello educato e calmo nel discutere. Siamo entrambi molto impulsivi e finisce sempre male. Ci siamo lasciati un mese si e uno no, ci siamo tirati addosso le fedine, ci siamo offesi, feriti e non ultimo gli ho mollato un paio di volte uno schiaffo perché lui mi ha detto che gli ultimi due uomini della mia vita avevano ragione ad avermi picchiata (per uno ho dovuto sporgere denuncia perché mi ha picchiato davanti mio figlio).. Ho vissuto situazioni molto drammatiche con i miei due ultimi ex compagni e il mio attuale compagno me ne dà la responsabilità nonostante non sia stato ovviamente presente nella mia vita passata. A questa affermazione di aver ricevuto a giusto dovere le violenze ho risposto con due sberle.. Per fargli comprendere meglio il dolore che ho sentito dentro gli ho urlato che lui era quello che aveva bisogno di droghe (ha avuto per anni, più di un decennio problemi di cocaina, cannabis e alcol). L'ho voluto ferire per fargli arrivare il mio stesso dolore e la sua risposta è stata una sonora sberla... Abbiamo sbagliato entrambi.. Ma lui nonostante si sia scusato in un primo momento va cominciato a scrivere che io devo riflettere perché mi ha dato una sberla (mentre le mie sberle le chiama picchiare) e che io l'ho provocato mentre lui ha sbagliato a parlare con me.. Poco dopo l'episodio è andato a raccontarlo al fratello, come da copione (normalmente alla mamma).. Sono molto confusa perché posso dire che è il miglior rapporto della mia vita, che ci capiamo senza parlare, che mi aiuta tantissimo, nella mia vita e con mio figlio, che mi ama molto e vuole molto bene anche a mio figlio
Accetta le mie patologie (ho diverse malattie croniche) e sento un forte feeling emotivo. Ma ho paura che siamo finiti in un tunnel da cui usciremo a pezzi.. E finiremo con l'annientarci a vicenda.. Non abbiamo mai intrapreso un percorso di terapia di coppia perché non è facile con i costi esagerati in Svizzera ma adesso mi chiedo se ne valga ancora la pena... Ha un problema al cervello non risolvibile e mi rendo conto che non è facile per me.. Ma io ho anche problemi di impulsività e al momento anche di depressione (a seguito di un incidente al lavoro per cui ho danni all'occhio permanenti)
Non so più cosa fare.. Sono disperata.. Oggi l'ho lasciato dopo appunto questo litigio e gli ho detto è finita per sempre e che non siamo perdonabili da entrambe le parti. Lui addossa principalmente la colpa a me e si scarica le responsabilità del suo schiaffo che definisce buffetto ma schiaffo era e comunque il gesto è dannoso.. Ma anche il mio..
Gentile Vera,
dal suo racconto si osserva frustrazione ma anche confusione.
Ha già provato a parlarne al suo compagno? Come vi siete conosciuti? Quando è cambiata la relazione tra di voi? Com'è il dialogo? Siete una coppia aperta al confronto o chiusa? In che senso è il migliore rapporto della sua vita?
Dalla descrizione che le fa sembrerebbe che nella vostra coppia ci siano delle “cose non dette”, visioni “di vita” in parte simili ma in parte molto diverse, “sogni” forse diversi ma che col dialogo magari potrebbero anche incontrarsi.
Le consiglio di valutare:
- Di aprirsi maggiormente col suo compagno, di parlarvi e confrontarvi, (se già non lo avete fatto),
- Un percorso di psicoterapia di coppia dove potervi conoscere meglio, parlarvi, “dichiararvi”, chiarirvi, spiegarvi i diversi bisogni e trovare insieme, collaborando, le risorse migliori per arrivare a vivere un futuro migliore per maggiori infomazioni: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-di-coppia-torino/
- Un percorso di terapia individuale per lei per osservarsi e descriversi in una situazione neutra e senza giudizio e risolvere alcune sofferenze citate da lei: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-individuale-minori-adulti-cognitivo-costruttivista/
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Le auguro e vi auguro di trovare presto una soluzione al problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino