Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Separato ma solo sulla carta
Buongiorno, ho 56 anni e frequento un uomo di 60 anni, separato da oltre tre anni.
Non mi dilungo per non tediarvi, di quante situazioni ho dovuto sopportare in questo lasso di tempo per via della sua ex.
Al di là di queste dinamiche, ad oggi lui a suo dire, per "quieto vivere", non ufficializza la nostra relazione ad esempio con i suoi genitori, con suo figlio 30 enne, che a sua volta convive ed è diventato padre, e figurarsi, men che meno con lei.
Non che io necessiti del loro benestare/consenso ma di accompagnarmi con lui a tutti gli effetti e nel contempo restare nascosta come una sorta di fantasma, non lo trovo giusto, dal momento che io a differenza sua, l'ho presentato a tutta la mia famiglia, al mio ex, e persino a mio figlio.
Lui quando gliene parlo, temporeggia, e proprio ieri, si è fatto accompagnare dalla sua ex moglie per una visita medica di controllo, visita che non prevedeva la presenza di qualcuno che lo "accompagnasse" per sicurezza al ritorno.
Non si rende conto che questo suo stare nonostante tutto con due piedi in una scarpa, mi sta allontanando da lui.
Chiedo a voi, un vostro parere, da una prospettiva diversa dalla mia.
Secondo me, lui è incapace di tagliare il cordone ombelicale che ci permetterebbe di vivere la nostra storia finalmente alla luce del sole e con una ritrovata serenità.
Sono stanca, delusa, penso che lasciarlo e troncare questa relazione /non relazione forse è per noi, l'unica soluzione.
Grazie mille
Lucia
Gentile Lucia,
si percepisce molto vividamente la sua pesantezza e stanchezza.
Quando gliene parla lui cosa dice? Come mai non riesce a mettere a conoscenza la sua ex della vostra relazione? Lei come lo vede quando state insieme?
Sicuramente se già non lo avete fatto le consiglio di parlare apertamente con lui, di dire come sta, di descrivere le emozioni ed i pensieri che sente e prova e da li vedere se confrontandovi le cose possano cambiare.
Altrimenti anche per essere lei stessa aiutata si potrebbe valutare:
- Una terapia individuale dove essere lei per prima ascoltata e aiutata a trovare nuove risorse interne e strategie, osservare questo comportamento e cosa la porta a star male e non prendere una decisione in un senso o nell'altro.
- Una terapia di coppia per confrontarvi insieme, parlando in una nuova modalità magari più costruttiva e di apertura uno verso l'altro.
Le linko degli articoli:
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-individuale-minori-adulti-cognitivo-costruttivista/
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-di-coppia-torino/
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino