Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Mi baso troppo sugli altri e mi sento un fallito
Salve a tutti,
Sono uno studente universitario di 24 anni e frequento l'ultimo anno di Ingegneria (Laurea Magistrale).
Ho una mente un po' contorta, nel senso che mi confronto molto con gli altri e quando vedo che c'è qualcuno un po' più bravo di me, inizio a deprimermi e a lungo andare non sono più efficiente!
Appena capisco che una persona è più preparata di me, parto dal presupposto che possa prendere un voto più alto del mio e già inizio a stare male. Succede anche quando prendo un basso voto, mi rattristo e non riesco ad impegnarmi per fare meglio; mentre se prendo un voto già tendenzialmente alto, riesco a preparare anche tutti gli altri esami in pochi giorni dando ottimi risultati perché mi si alza moltissimo l'autostima e mi sento soddisfatta.
Ho l'ansia di non laurearmi con 110, di sentirmi un fallito per questo mentre tutti gli altri vanno avanti io continuo a rifiutare esami per puntare sempre al 30, anche se magari prendo 27 o 28 mi fa schifo.
Mi sento sempre inferiore agli altri, specialmente in ambito "competitivo" come ricerca di lavoro, stage, università in generale. Come se gli altri sapessero tutti più di me, fossero tutti più preparati, fossero sempre migliori di me (anche se magari gente diciamo "al mio livello" o con cui mi confronto quotidianamente, prepariamo esami insieme etcc riesce in tutto). Questo in ogni aspetto della vita e con qualsiasi persona. Mi sento sempre indietro rispetto agli altri in qualsiasi aspetto, anche sentimentale (non ho mai avuto una ragazza, ne mai avuto rapporti, ne primi appuntamenti, nemmeno quando ero al liceo)
Mi trovo a vivere in un costante stato d'ansia (non solo per gli esami, che credo ci sia sempre un po' per tutti, ma anche per cose più legate alla mia sfera personale come l'ansia generata dalla paura di non riuscire a combinare niente nella mia vita, dalla paura di non aver scelto il corso giusto, di non essere in grado di trovare lavoro dopo, di non avere uno straccio di esperienza in ambito lavorativo, di non essermi goduto forse i migliori anni della mia vita)
Ho perso la fiducia in me, in ciò che una volta credevo di essere in grado di fare.
Gentile Luca,
dalla sua descrizione si percepisce vivamente la sua sensazione di pensatezza ed ansia.
Da quando si "sente alla rincorsa e mai all'altezza"? Come reagivano mamma e papà per esempio di fronte un bel o brutto voto? Ha ricevuto dei complimenti?
Le consiglio per cercare di riformulare questa sua sensazione e questo momento difficile di valutare un percorso di psicoterapia individuale dove poter osservare meglio i suoi pensieri e le emozioni, cercare di capire cosa accade, trovare una sua strategia personale, ri-far emergere le sue abilità (se ne vedono già solo da questa breve richiesta) e pian piano cercare di ripartire più forte di prima e con una maggiore consapevolezza personale. Non si deve, inoltre, giudicare in negativo perchè sono certa che lei fa tanto non solo per se stesso ma anche a chi vuole bene.
Le linko degli articoli scritti da me:
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-individuale-minori-adulti-cognitivo-costruttivista/
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino