Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Sono stressata e ogni tanto penso al suicidio
Salve, sono una ragazza di 18 anni in questo ultimo periodo sono molto stressata e non reggo per niente.
Partendo dal principio il fatto del covid e della quarantena che mi hanno resa una persona molto fragile, ansiosa e molto stressata, la scuola ancora di più, mi sono sentita esclusa da parte dei professori che non mi ritenevano un’ alunna con delle doti ma un’ alunna dove dovevano trovare sempre dei difetti ovvero scema, più davo e più era fatica sprecata. In passato hanno anche detto pure che non so esprimermi e ora ogni volta che parlo o scrivo ho la paura di farlo, magari sbaglio anche apposta a causa del problema psicologico che mi hanno causato.
Sono stata bocciata e mi è caduto il mondo addosso, ho cercato di metabolizzare il più possibile la situazione ma i miei familiari me la fanno sempre ricordare facendomi sentire come se fossi una nullità, che non porto i miei progetti avanti, che sono scema, che non so fare nulla. Oltre a loro in quel periodo così fragile pure il mio fidanzato ha fatto la sua parte facendomi sentire ancora più inutile.
Sempre per il fatto della scuola ho voluto lasciarla, non voglio continuare più perché non mi sento all’altezza e so che è tempo perso, mio padre ancora non sa nulla e quando lo saprà succederà un casino (quindi altro stress).
Le uniche persone che ci sono state sono state sono le mie amiche che mi hanno sostenuta, dicendo che loro ci saranno sempre, più avanti ne ho parlato con il mio fidanzato ma ben poco ha capito, è un bravissimo ragazzo fa di tutto per noi, però in sto periodo litighiamo sempre anche per cavolate, per me lui non mi considera neanche come prima scelta ma come ultima perché arrivano sempre gli altri prima di me (anche se lui dice che non è vero). Quando litigo con lui non sembro neanche più me stessa, inizio ad offenderlo e lui mi offende a sua volta, a volte vorrei anche lasciarlo per concedermi un po’ di tempo per me stessa.
Tutte queste persone mi hanno provocato problemi psicologici, io oramai sono convinta che non servo a nulla, che ogni cosa che faccio è sbagliata, magari la sbagliata sono proprio io. Anche fisicamente mi faccio schifo, l’anno scorso sono dimagrita 10 kg, tutti pensavano per il fatto che fossi andata in palestra, per migliorarmi, ma invece sono dimagrita dopo un insulto di mio fratello che mi ha fatto perdere l’autostima e ancora ad oggi pur pesando 50 kg non mi piaccio, trovo sempre difetti.
Mi sento legata in una vita che non mi appartiene che non dovrei vivere, io a 19 anni devo vivere così, piangendo ogni sera per tutte le critiche che mi sento dire, per le persone che non mi capiscono e mi proibiscono tutto, perché c’è anche questo fatto che io con l’età che ho non posso concedermi neanche un attimo di tranquillità , di spensieratezza, fare un viaggio, passare del tempo con il mio fidanzato da sola perché i miei genitori mi assillano, mi dicono sempre no. Vorrei soltanto vivere lontano da tutti, da sola, non vedo l’ora di andarmene per sempre.
La parola vivere però è una confusione per me, perché non so più se voglio continuare a vivere sta vita, a volte quando sono in bagno inizio a pensare e fissare qualsiasi cosa che possa farmi del male, qualcosa che possa togliermi tutto questo dolore che porto addosso, l’avrei fatto da tempo ma è la paura che mi blocca.
Ho voluto scrivere qui perché non ne posso parlare con nessuno dato che nessuno mi capisce o che quando dico qualcosa vengo criticata soltanto. Cosa devo fare? Avrei bisogno di un sostegno emotivo..
(Scusate se magari ho scritto sbagliato però sono stanca e prima di scrivere questo ho pianto)
Gentile Rosy,
dalla sua descrizione traspare in modo molto evidente la sua frustrazione, forse anche rabbia, voglia di essere ascoltata e capita.
Dice di avere una famiglia e degli amici ma da alcuni aggettivi usati la prima percezione che a me ha fatto provare è stata "solitudine".
Lei, intanto, come potrebbe tornare a credere in se stessa? Cosa sta facendo in una sua giornata tipo? È possibile parlare a mamma e papà e far capire loro che alcune frasi dette a lei fanno male?
Alcune volte la disperazione ci fa pensare alla strada più facile è difficile allo stesso tempo: la morte però io in lei vedo MOLTE risorse, IMPORTANTE determinazione e anche voglia di tornare la ragazza che è stata.
Sono certa che la bocciatura non le precluderà mai niente nel suo futuro. Ad oggi non si può dire ma magari negli anni si riuscirà anche a dire "è stata una botta all' epoca ma forse non per tutto in male".
Lei non sarà mai un voto o un giudizio, lei sarà sempre la ragazza che è coi suoi pregi, con buona empatia e sicuramente anche dei difetti. Ma chi è perfetto?
Le consiglierei di valutare un percorso di supporto psicologico dove poter esser compresa, ascoltata, supportata e aiutata a ritrovare le sue risorse personale, a sorridere e ricredere in se stessa e perché no anche riformulare questo evento traumatico.
Resto disponibile per informazioni, richieste, domande, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste per poterle dare maggiori rimandi.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
psicologa e psicoterapeuta
Ricevo: Torino, Collegno e online
Sito: www.psicoterapiacioccatorino.it
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino