Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Come recuperare la fiducia di mio figlio in se stesso e in me

Mio figlio di 6 anni in questo periodo è molto nervoso, strafottente, disubbidiente e fa muro anche come me (cosa che non era mai successa prima), si isola e tende a vivere in un mondo tutto suo, capita anche che dica di essere un buono a niente e che lo amo della sorella di 3 anni.
Ma facciamo un passo indietro...
L'anno scorso mio marito (dopo anni di non detti, un lavoro molto "invadente" e un mio "isolamento/depressione") ha deciso di trasferirsi dai suoi.
A questo punto è cominciata una fase di eterno tira e molla, che ancora non ha portato a nulla di definitivo.
Io a causa dello stress dovuto dalla gestione esclusiva dei bambini (lui li vede giusto un paio di ore al giorno a causa dei suoi orari lavorativi), il lavoro, cambio casa, e la situazione in generale ho spesso avuto i nervi a fior di pelle il che mi ha portata a scatti di ira e incoerenza sul metodo educativo (a volte troppo morbida perché mi spiaceva per la situazione, a volte troppo rigida perché nervosa e con le sensazione di solitudine e impotenza).
Inizialmente mio figlio ha avuto un'importante fase regressiva in cui si succhiava il pollice, voleva dormire nel lettone, mangiava le unghie, ciucciava la maglia (fatto che perdura tutt'ora).
Poi è passato alla rabbia, all'evidente frustrazione e ora alla disubbidienza. Dice di essere arrabbiato con tutti (anche se tendenzialmente è ed è sempre stato un bambino solare e affettuoso) è come se sotto la superficie abbia un mare di emozioni negative inespresse, come se si sentisse incompreso e abbia "rinunciato".
Io sto facendo un percorso di crescita e consapevolezza personale molto profondo e sto cercando di coinvolgere anche loro, vorrei che i e i miei figli facessimo un "salto di qualità" verso un futuro equilibrato e più sereno.
So che ci vorrà molto tempo e vorrei capire come cominciare a "riprendere il controllo" su mio figlio per accompagnarlo poi in questo percorso. Insomma come faccio a fare sì che lui si apra e mi permetta di aiutarlo? Come argino la sua rabbia durante il percorso? Come gli dimostro che ci sono? So che parte della risposta sta nella coerenza e nel tempo. Ma a volte è difficile. Quando provo a sedermi e parlargli e lui inizia a canticchiare, giocare ecc non è facile restare calmi e ottimisti.
Grazie

Gentile Claudia,

si percepisce subito la sua voglia di rinascita non solo personale ma anche come mamma e famiglia. Non se ne faccia una colpa. Non è facile quando un figlio mette alla prova la calma e la pazienza di una madre non reagire sempre.

Da come racconta mi sembra di capire che suo figlio abbia vissuto un periodo molto faticoso: non solo ha visto dei litigi tra mamma e papà ma può aver anche mal interpretato e memorizzato alcuni dialoghi ascoltati.

Lei deve cercare come sta facendo di:

- Parlare molto con lui

- Descrive le sue emozioni e chiedere anche a lui cosa sta provando

- Fare magari degli esempi quando è sopraffatta anche lei dalla rabbia e vedere anche lui come reagisce

- Mettere tra di voi delle regole dove entrambi cercate di portarle avanti insieme.

Se le difficoltà persistono potrebbe anche valutare un percorso psicologico individuale per suo figlio per essere accolto, per poter parlare della sua rabbia interna e per cercare delle sue/vostre strategie. Un'altra opzione potrebbe essere un percorso di consapevolezza delle emozioni ed eventuale uso della tecnica della mindfullness.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive e/o eventuale consulenza.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

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