Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Come posso gestire mio figlio che è violento in famiglia?
Ho due figli, che si possono distinguere come il giorno e la notte, cioè uno tranquillo che sa gestire bene la sua vita, il lavoro è I soldi, ma l'altro non sa tenersi il lavoro, non sa gestire i soldi, non riesce a trovarsi una ragazza, è sempre nervoso, c'è l'ha con tutti, ma soprattutto con noi genitori in particolare il padre. Più volte lo ha aggredito facendogli male, anche a me spesso mi ha picchiato, e al fratello lo ha mandato due volte in ospedale. Ora con il fratello va d'accordo perché lui lo sopporta e fa sempre quello che gli chiede. Con me ci sono dei momenti tranquilli ma con il padre e sempre aggressivo, solo se gli passa davanti si alza per mettergli le mani addosso. Io non riesco più a gestire la situazione, per evitare liti li faccio mangiare in momenti diversi per non farli incontrare. Ha 32 anni ed è iniziata la sua aggressività da quando aveva 15 anni. Si ribellava e rompeva tutto in casa. E noi per evitare i litigi lo abbiamo assecondato. Prima di questa età ha subito bullismo a scuola anche grave, si e incominciato a difendere solo da quando il padre gli disse che si doveva difendere, e da quel momento ha rivolto tutta la sua aggressività non solo con i suoi compagni, con i professori e alla fine anche su di noi della sua famiglia. Ha fatto diversi incontri con vari psicologi senza nessun risultato. Ora che ha 32 anni sembra ancora un bambino nei ragionamenti, ma nello stesso tempo sa fare bene il suo lavoro ma non sa comunicare con la gente e non ha amici. Chiedo aiuto per saper gestire e saper anche aiutarlo a capire dove sbaglia.
Gentile Rosa,
da come descrive la situazione si percepisce fin dalle prime righe la sua confusione, il non sapere più come gestire la situazione, la frustrazione ma anche il bene che lei e papà volete a questo figlio.
Quando ha iniziato i percorsi psicologici era minorenne? Facevate degli incontri con il o i professionisti? Suo figlio vive ancora in casa con voi?
Lei riesce a comunicare con lui? Potrebbe essere possibile valutare un confronto costruttivo dove è lei che chiede aiuto a suo figlio dicendogli proprio che lei in questo momento è disarmata ma che vorrebbe tornare a sorridere e vivere in una "Vera" famiglia?
Dalla descrizione, se non capisco male, mi sembra difficoltoso per suo figlio gestire le emozioni. Non so se sia solo la rabbia o se sia a livello generale.
Ora come ora non è semplicissimo "smorzare" e modificare questa situazione perchè mi è da anni che è presente però valutando un percorso familiare dove insieme vi mettete in gioco, dialogate, vi confrontate, ricevete supporto da un professionista esterno e neutrale la situazione se tutti i componenti ci lavorino potrebbe cambiare. Se invece suo figlio non volesse o lei si sentisse intensamente appesantita può anche valutare un percorso di supporto solo per lei dove essere ascoltata e avere un momento solo per lei dove ritrovare le sue forze e risorse personali.
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-famigliare-torino/
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/
- https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo Torino e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino