Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista
Bimbo triste e lamentoso. Quando chiedere aiuto?
Buonasera,
Sono una mamma di 3 bambini, 1 primogenita di 9 anni e 2 gemelli di 6 anni e mezzo.
Vi chiedo aiuto per uno dei due gemelli che, da 3/4 mesi ci sta mettendo un po'a dura prova. Martino è da sempre un bimbo tranquillo, con carattere forte, molto amato dai compagnetti, inserito fino alla materna con il gemello.
Da piccolo in diverse occasioni, ad esempio nei famosi terribile two, aveva avuto dei periodi di forti crisi di pianti e contestazione poi superati abbastanza rapidamente con la crescita.
A settembre abbiamo deciso di dividere i 2 fratelli perché i 2 anni di materna erano trascorsi con continui confronti..."tu hai più amici, e tu no", "tu sei più bravo perché destro e io no perché mancino" ecc normalmente con quello più penalizzato che era però il gemello di Martino.
Dal mese di giugno Martino ha iniziato ad essere molto insofferente, sempre insoddisfatto, vuole in continuazione che qualcuno giochi con lui...Con importante attaccamento nei miei confronti e ad oggi non ha ancora dormito una notte intera senza venire nel nostro lettone diversamente dai fratelli.
Settembre è stato un inizio di scuola difficile, vedeva tutto nero, seppur con la sua cerchia di amici stretti, non dava rimandi positivi. Il rimando con le nuove maestre è invece stato comunque positivo: lo descrivono come un bimbo molto cercato, che si impegna e che non rimanda nessuna sofferenza. E in generale chi lo vede fuori casa lo descrive come un bimbo responsabile, molto amato dai coetanei e partecipe seppur tranquillo.
A casa invece è sempre di pessimo umore, facilmente irritabile, tuttora non siamo riusciti a farlo rimanere una notte intera nel suo letto, molto geloso dei fratelli e si calma solo se invitiamo amichetti o andiamo da amici, dove si comporta sempre benissimo, o quando va a calcio (unica cosa che pare interessargli).
Abbiamo più volte cercato di fargli notare il malumore che traspare, le sue continue lamentele e pianti inconsolabili ma ci dice non sapere come mai.
Ci troviamo tutte le sere nel dubbio se fare i severi cercando di porre un limite al continuo malumore o fare gli accoglienti senza però riuscire a stoppare la cosa con l'effetto che la situazione a casa sta diventando pesante per tutti.
Avevamo pensato che la situazione potesse essere legata alla separazione del fratello ma il suo malumore e continua richiesta di presenza sono iniziati prima dell'estate con accento importante a settembre e ora a giorni alterni. Inutile dire che noi genitori siamo esausti e non sappiamo se sia il caso di sentire uno specialista perché ci dia indicazioni su come meglio comportarci.
Gentile Martina
come prima cosa complimenti per l'attenta analisi nella descrizione delle vostre e sue difficoltà.
Da come racconta la vita famigliare e scolastica sembrerebbe che vostro figlio fatichi a modulare alcune emozioni per lui difficili.
Quando lo portate a dormire seguite una routine? Si potrebbe anche valutare di creare un lapbook fatto da voi genitori e vostro figlio dove inserire pian piano regole da rispettare e vedere come reagisce es. (Nanna con storiella e peluche).
Se la difficoltà fosse il buio creare una vostra storiella mettendo una lucina notturna un "pochino scherzosa" per esempio a forma di luna o stella. Far emergere che questa lucina sono un pochino i vostri occhi e il bene che gli volete.
Valutare anche di fare degli esercizi di mindfullness per cercare di "mandar via" questo malumore e imparare a gestire bene tutte le emozioni provate, positive e negative. Potrebbe essere un'attività che svolge solo vostro figlio oppure anche un "gioco" fatto a livello familiare.
Subito dopo il pianto o la lamentela voi provate a fare domande? "Cosa ti senti?" "Anche mamma ogni tanto si sente triste" "Hai paura che mamma e papà vadano via?"
Alcuni libri della casa edistrice Erickson si potrebbero leggere insieme alla sera prima di andare a dormire. Scegliendo un argomento che riguardi: la nanna, la paura, la rabbia, la tristezza, ecc.
Fare un incontro con le insegnanti e vedere se riferiscono aspetti significativi.
Essendo che questo umore deflesso e questa importante fatica nel piccolo e nella famiglia, mi sembra presente da un po' di mesi forse valuterei un consulto con un professionista che si occupa di età evolutiva nella vostra zona per verificare, conoscere e valutare in un luogo neutro, senza giudizio e coperto da segreto professionale: quali strategie mettere in atto, come reagire da genitori di fronte a determinate situazioni, capire se ci sono dei comportamenti da modulare, come dialogare in modo costruttivo con vostro figlio, ecc. Si potrebbe valutare dopo 1° colloquio o qualche incontro di assessment come strutturare meglio un breve percorso se rivolto a voi genitori per cercare nuove strategie personali o per essere ascoltati e accolti in questo momento di vulnerabilità o se valutare intervento famigliare o rivolto a vostro figlio.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia e online
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino